Il Papa, la fame, l’Occidente «Cambiate lo stile di vita»

Bendetto XVI si rivolge alle famiglie e invita i popoli più ricchi a non sperperare le risorse della Terra

Andrea Tornielli

da Roma

Lo «scandalo della fame» nel mondo si aggrava, colpisce particolarmente i bambini, ed è sempre più urgente adottare stili di vita e di consumo» compatibili «con la salvaguardia del creato e con criteri di giustizia» verso chi coltiva la terra in ogni Paese. Lo ha detto Papa Ratzinger all’Angelus di ieri, recitato davanti a migliaia di fedeli radunati in piazza San Pietro sotto una pioggia battente.
Benedetto XVI ha ricordato la celebrazione dell’annuale Giornata del Ringraziamento, che ha per tema: «La terra: un dono per l’intera famiglia umana». Il Papa ha chiesto di conservare o riscoprire nelle famiglie la consuetudine di insegnare ai bambini a «ringraziare sempre il Signore, prima di prendere il cibo, con una breve preghiera e il segno della croce», perché essa «educa a non dare per scontato il “pane quotidiano”, ma a riconoscere in esso un dono della Provvidenza». Dopo aver ricordato che ai discepoli Gesù ha insegnato a pregare chiedendo non il «mio» ma il «nostro» pane quotidiano, Benedetto XVI ha spiegato che in questo modo Cristo ha voluto «che ogni uomo si senta corresponsabile dei suoi fratelli, perché a nessuno manchi il necessario per vivere».
«E qui tocchiamo un punto molto dolente – ha continuato il Pontefice - il dramma della fame che rimane sempre molto grave. L’ultimo Rapporto annuale della Fao ha confermato quanto la Chiesa sa molto bene dall’esperienza diretta delle comunità e dei missionari: che cioè oltre 800 milioni di persone vivono in stato di sottoalimentazione e troppe persone, specialmente bambini, muoiono di fame». «Come far fronte a questa situazione che, per certi versi, si va aggravando?», si è chiesto Benedetto XVI. «Certamente – ha spiegato il Papa – occorre eliminare le cause strutturali legate al sistema di governo dell’economia mondiale, che destina le maggior parte delle risorse del pianeta a una minoranza della popolazione. Tale ingiustizia è stata stigmatizzata in diverse occasioni dai venerati miei predecessori». Per incidere su larga scala, ha aggiunto Ratzinger «è necessario “convertire” il modello di sviluppo globale; lo richiedono ormai non solo lo scandalo della fame, ma anche le emergenze ambientali ed energetiche. Tuttavia, ogni persona e ogni famiglia può e deve fare qualcosa per alleviare la fame nel mondo adottando uno stile di vita e di consumo compatibile con la salvaguardia del creato e con criteri di giustizia verso chi coltiva la terra in ogni Paese». Il Papa ha concluso il suo discorso affermando che la Giornata del Ringraziamento «ci incoraggia a impegnarci concretamente per sconfiggere il flagello della fame», promuovendo «in ogni parte del globo la giustizia e la solidarietà».
Benedetto XVI, due giorni fa, concludendo l’incontro con i vescovi svizzeri venuti a Roma per la loro «visita ad limina», aveva notato come oggi la società moderna abbia «scoperto» una parte della morale «che, nell’annuncio della Chiesa negli ultimi decenni e anche di più, forse non è stata abbastanza proposta.

Sono i grandi temi della pace, della non violenza, della giustizia per tutti, della sollecitudine per i poveri e del rispetto della creazione». Un «insieme etico» che, «proprio come forza politica, ha un grande potere e costituisce per molti la sostituzione o la successione della religione».

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