Il Papa impone il pallio a Scola

Oggi la cerimonia a castel Gandolfo. Benedetto XVI: "Milano non perda di vista Dio e i valori della fede". Domenica l'ingresso in città e alle 17 la messa solenne in Duomo

Il nuovo arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, ha ricevuto oggi dal Papa il «pallio», la fascia di lana bianca, ornata da cinque croci nere, espressione della potestà di vescovo metropolita in comunione con la Chiesa di Roma. La consegna è avvenuta in una breve cerimonia nella Sala del Concistoro della residenza pontificia di Castel Gandolfo.
Scola non aveva potuto ricevere il pallio nella messa del 29 giugno in Vaticano per la festa dei santi Pietro e Paolo, insieme agli altri arcivescovi metropoliti nominati nell'ultimo anno, in quanto la sua nomina per l'arcidiocesi ambrosiana era avvenuta soltanto il giorno prima. L'appuntamento con il Papa era stato poi fissato per il 15 settembre, ma poi rimandato per un'indisposizione del cardinale. Domenica prossima l'ex patriarca di Venezia farà il suo ingresso ufficiale A Milano, con una celebrazione a sant'Eustorgio e poi la messa solenne concelebrata con il cardinale Dionigi Tettamanzi in Duomo alle 17.
"Milano - le parole di Benedetto XVI durante la cerimonia di oggi -, centro industriale ed economico importante, non perda di vista Dio e i valori della fede". Il Papa, riferisce l'Osservatore Romano, "ha spiegato che le cose quotidiane e quelle materiali non vanno bene se non sono penetrate dalla luce di Dio. Milano deve dunque sentire la responsabilità di questo compito e tenere lo sguardo fisso su Gesù Cristo. Questo è ciò che gli sta a cuore per la Chiesa ambrosiana. Volentieri, dunque, le ha confidate al porporato, tra l'altro rispondendo così a una sua precisa richiesta". Il Pontefice è giunto nella cappella - donata dall'episcopato polacco nel 1934 a Pio XI - accompagnato da monsignor Georg Ganswein, suo segretario particolare e ha salutato cordialmente il cardinale Scola. Dopo una preghiera in latino, Benedetto XVI ha ascoltato la formula di giuramento che il porporato ha pronunciato in piedi davanti a lui. Quindi, gli ha consegnato il pallio e ha scambiato un segno di pace. Il canto del Pater Noster e la benedizione apostolica hanno concluso la cerimonia.
Il rito è stato diretto da monsignor Guido Marini, maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, coadiuvato da don Jan Dubina dell'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice e dall'agostiniano Pavel Benedik della Sagrestia Pontificia. Erano presenti i vescovi ausiliari della diocesi ambrosiana: Carlo Roberto Maria Redaelli, Mario Enrico Delpini, Luigi Stucchi, Erminio De Scalzi, Franco Giulio Brambilla, con Angelo Mascheroni, già vescovo ausiliare e i monsignori Gianni Zappa, Bruno Molinari e don Luciano Capra.


La delegazione, accolta dall'arcivescovo James Michael
Harvey, prefetto della Casa Pontificia, era accompagnata da monsignor Gabriel Richi Alberti, Marco Zibardi ed Eugenio Pozzoli. Era presente anche Saverio Petrillo, direttore delle Ville Pontificie.

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