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Il Papa: «Indulgenza parziale a chi pregherà per i giovani»

La plenaria per chi andrà a Colonia. Scoppia la polemica: cosa penserebbe Martin Lutero?

Omar Sherif H. Rida

da Roma

Una scelta significativa, che testimonia l’importanza assunta dall’evento per l’avvio del Pontificato, arrivata dopo «le suppliche di numerosi pastori». Analogamente a quanto fatto nel messaggio «urbi et orbi» del 19 aprile scorso (data della sua elezione), Benedetto XVI concederà l’indulgenza plenaria a chi parteciperà alla Giornata mondiale della gioventù, in programma a Colonia dal 16 al 21 agosto.
L’annuncio della Santa Sede è arrivato ieri con un decreto in latino del Penitenziere maggiore, cardinal Francis Stafford, in cui si precisa che le condizioni per la concessione della «plenaria» ai «fedeli che, con animo distaccato da qualunque peccato, parteciperanno attentamente e devotamente a qualche funzione», saranno le solite: confessione, comunione e preghiera.
Per tutti gli altri credenti che non potranno condividere con papa Ratzinger i giorni della Gmg e il suggestivo ritorno nella terra d’origine, ci sarà l’indulgenza parziale. «A patto che - si legge nella nota - con animo contrito, chiederanno a Dio con ferventi preghiere che i giovani cristiani si rafforzino nella professione della Fede, rispettino e amino i propri genitori, e si impegnino a modellare la famiglia secondo la norma del Vangelo e della madre Chiesa». Una preghiera per i giovani: questa quindi l’esortazione di Benedetto XVI alla comunità dei fedeli, nella speranza di rinnovare quello straordinario legame che intercorreva tra il suo predecessore, Giovanni Paolo II e quei «giovani» sempre al centro del suo pensiero, come testimoniano le parole riservate loro sul letto di morte: «Vi ho cercato. Ora voi siete venuti da me, e per questo vi ringrazio».
«La decisione del Pontefice - ha commentato il cardinale George Cottier, teologo della Casa Pontificia, ai microfoni di Radio Vaticana - è un segno dell’importanza che egli attribuisce a quest’evento. I papi concedono le indulgenze soltanto nei momenti caratteristici, come può esserlo un Anno Santo». «In tal senso - conclude Cottier - la Giornata mondiale della gioventù non viene riconosciuta solo come un’eredità di papa Wojtyla, ma come un passaggio importantissimo nella vita della Chiesa».
Un rito antichissimo quello dell’indulgenza, che indica la remissione di tutte le pene che ancora rimangono da scontare al credente (e non dei peccati), qualora le colpe siano già state perdonate. Un rito la cui totale «riabilitazione» da parte di papa Ratzinger farebbe probabilmente sussultare quel Martin Lutero, che proprio con la critica alla sua degenerazione commerciale avviò la ribellione contro la Chiesa di Roma, fino allo scisma protestante del 1517.
Nel corso dei secoli, pontefici come Alessandro II e Urbano II ne fecero « dono» a chi partecipava alle crociate e alle lotte contro i «mori».

Prima di quelle concesse da Benedetto XVI, l’ultimo a concedere il provvedimento era stato proprio Karol Wojtyla nel gennaio scorso, in occasione dell’anno dell’eucarestia.

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