da Napoli
«Mi sembra significativo il fatto che, almeno negli ultimi due-tre anni, prima che scoppiasse Calciopoli, in occasione del raduno annuale di precampionato, che si svolgeva a Sportilia, Luciano Moggi era sempre presente o come persona invitata o, addirittura, come persona premiata, pur essendo quel raduno e la manifestazione collegata, proprie del mondo arbitrale». Firmato, Gianluca Paparesta. Ma che cosa ci faceva un alto dirigente di una società di calcio al raduno delle giacchette nere? Quelle disinvolte presenze dellex «padrone» del calcio italiano, Luciano Moggi, ex dg della Juventus, si sono trasformate in nuove pesantissime accuse contro di lui. Dunque si è schierato pesantemente contro di lui anche larbitro Paparesta, due giorni fa interrogato dai pm che conducono linchiesta della Calciopoli napoletana, Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci.
Si è quindi aperta con una serie di colpi di scena, al Palazzo di giustizia di Napoli, ludienza preliminare, davanti al gup Eduardo De Gregorio, nei confronti di 37 imputati, tra dirigenti federali e di società calcistiche, arbitri, designatori delle ex giacchette nere e assistenti, coinvolti nellinchiesta su Calciopoli. Gli imputati sono accusati dai pm Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci, che ne hanno chiesto il loro rinvio a giudizio, di frode sportiva, mentre per 20 di loro è ipotizzata anche laccusa molto più grave di far parte di unassociazione per delinquere.
I pm hanno depositato ieri nuovi documenti, tra cui unampia informativa dei carabinieri e alcuni verbali relativi a interrogatori avvenuti recentemente ma, soprattutto, nuove intercettazioni telefoniche sullutenza di Moggi, relative al periodo marzo 2006 e febbraio 2007. Telefonate che dimostrerebbero la permanenza dellattività associativa ma non riguarderebbero il campionato in corso.
Tornando a Paparesta, nellinterrogatorio di due giorni fa, avrebbe ammesso di avere utilizzato una delle schede sim estere fornite dallimputato Moggi e da Luciano Fabiani a diversi arbitri ma di non averla ricevuta direttamente dall'ex dg della Juventus. Paparesta con i pm avrebbe poi rivelato dei particolari successivi al burrascoso dopo partita di Reggina-Juventus. «Fabiani mi chiamò, passandomi al telefono Moggi, il quale iniziò il solito sproloquio dicendo che io continuavo a danneggiare la Juventus». Telefonate che avvennero su una delle sim estere, consegnate dal duo Moggi-Fabiani ad alcuni arbitri.
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