Il parere del Municipio annulla le telemulte

Il parere del Municipio annulla le telemulte

(...) Ed è soprattutto un suggerimento al Comune e ai vigili, affinché annullino le centinaia di multe fatte prima che debba intervenire la legge. L’iniziativa arriva da un’istituzione, dal Municipio Medio Levante, che ha scoperto perché le telecamere posizionate a guardia delle corsie gialle non avrebbero la possibilità di fare contravvenzioni. Il caso è quello di via Tolemaide, zona Foce e quindi competenza territoriale del Municipio guidato da Pasquale Ottonello, ma è chiaramente esteso a tutta la città.
Il parlamentino ha infatti approvato un ordine del giorno con il quale dal Medio Levante parte un’interpellanza al sindaco e all’assessore alla polizia municipale per far presente che la delibera con cui sono state create le strisce gialle ed è stato affidato all’Amt il compito di farle rispettare «appare affetta da nullità». Il motivo è semplice. Contrariamente a quanto prevede lo stesso regolamento del Comune di Genova, «manca il preventivo parere obbligatorio dell'allora Circoscrizione Medio Levante, parere previsto dal comma 1 dell'articolo 55 dell’allora vigente Regolamento sul Decentramento approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 142 del 11.12.2001». Il Comune ha fatto insomma di testa sua, non ha chiesto cosa ne pensasse la circoscrizione (oggi «Municipio») e così la delibera è viziata nella forma. Cioè nulla.
A far emergere questa grave anomalia sono Fabio Orengo, capogruppo di An in Municipio, e il suo collega di gruppo Francesco Massa, che tra l’altro è anche avvocato e sul punto ha pochi dubbi. Non solo. Anche i giudici di pace di Genova si sono già espressi in questo senso per casi analoghi. «Per la mancanza dell’obbligatorio parere della circoscrizione sono state già dichiarate nulle alcune sanzioni comminate a Sestri Ponente - conferma Orengo -. In tutti i casi il problema era sempre lo stesso, l’assenza del parere. E abbiamo in mano tutte queste decisioni del giudice di pace».
Dal Municipio Medio Levante arriva una richiesta al Comune. L’interpellanza è rivolta a sindaco e assessore «per conoscere quali provvedimenti si intendano prendere per sanare il vizio amministrativo sopra denunciato e per sapere se intendano annullare d'ufficio in via di autotutela le sanzioni ammistrative affette da nullità in quanto erogate in forza della delibera della Giunta Comunale n. 948/2006 del 11.10.2006». Un modo per anticipare quello che potrebbe decidere il giudice di pace trovandosi di fronte centinaia di ricorsi presentati in questi giorni dai telemultati.
Il rammarico di Massa e Orengo è piuttosto politico. «Eravamo convinti che questa nostra iniziativa, che va nell’interesse dei cittadini genovesi e di quanti hanno recentemente ricevuto anche 150 multe a testa, potesse trovare tutti d’accordo - incalzano i consiglieri di An -. Purtroppo l’ordine del giorno è passato a maggioranza, con un forte impegno anche di Renzo Di Prima della Lega, ma persino gli alleati Maurizio Casalegno dell’Udc e Beppe Damasio della Lista Biasotti-Momento liberale si sono astenuti e tutta la sinistra ha addirittura votato contro.

Chi a parole dice di stare dalla parte dei cittadini e delle persone in difficoltà, questa volta ha persino cercato di fermare questa iniziativa». Che, certo, è in favore dei genovesi ma non farà piacere a sindaco e assessore. E soprattutto ai cassieri di Tursi e dell’Amt.

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