Paolo Giovanelli
da Milano
La Francia fa sempre più muro contro la scalata dellEnel a Suez, mentre il mondo politico italiano si muove a sostegno del gruppo guidato da Fulvio Conti. Ma intanto la Commissione Ue prende posizione contro le politiche nazionalistiche di Francia e soprattutto Spagna, mentre Le Monde, un po a sorpresa, critica il governo di Parigi per «lostilità allipotesi di acquisto di Suez da parte dellEnel, che considerano unaggressione contro la Francia». Un atteggiamento, sottolinea Le Monde, dettato da considerazioni elettorali che hanno fatto dimenticare lingresso di Edf in Edison e lOpa di Bnp Paribas su Bnl. E anche il fondo americano Knight Vinkle, azionista di Suez, invita il governo francese a rimanere neutrale.
Ma a Parigi il muro anti-Enel continua a crescere: il cda di Suez doveva riunirsi in serata per dare il via libera al progetto di alleanza con Gaz de France per contrastare lOpa (per ora solo annunciata) di Enel su Suez. La fusione tutta francese darebbe vita a un colosso europeo nei settori del gas, elettricità e servizi, con 50 miliardi di fatturato, «più diversificato di Edf e in grado di rivaleggiare con i tedeschi di E.On», scriveva ieri il quotidiano francese Les Echos. Da parte sua il Crédit Agricole (che ha il 4,2% di Suez) ha annunciato di non essere intenzionato a cedere la propria quota nel caso di unOpa dellEnel. E Albert Frère, che tramite la Bruxelles Lambert è azionista di Suez con l8%, si è dichiarato «molto favorevole» a unalleanza Suez-Gdf per respingere la scalata italiana. Bruxelles Lambert «esclude lipotesi di unOpa ostile di Enel», afferma un comunicato.
A Madrid, il governo prima ha varato un decreto che dà più potere alla locale Autorità per lenergia per metterla in grado di difendere meglio «gli interessi che riguardano i poteri pubblici a prescindere da chi sia il promotore delliniziativa», come ha detto il vice presidente del Consiglio spagnolo, Maria Teresa Fernandez de la Vega. Magari senza prescindere dal fatto che è in arrivo lOpa di E.On su Endesa. Inoltre la Spagna potrebbe limitare al 5% i diritti di voto del gruppo tedesco, ha detto il ministro dellIndustria spagnolo, José Montilla. Ma a questo punto il commissario europeo McCrevy ha annunciato di essere intenzionato di portare la Spagna davanti alla Corte di giustizia entro metà marzo.
Ma ieri era la partita francese ad attirare le maggiori attenzioni: certamente Fulvio Conti, ad dellEnel, non si troverà il tappeto rosso in Francia, ma non è neppure detto che abbia già perso la scommessa. E questo per due motivi: primo, come già riportato ieri, la discesa in campo della politica. Secondo: i tempi potrebbero non giocare contro il gruppo italiano.
La politica ha visto la discesa in campo del ministro degli Esteri, Gianfranco Fini, secondo il quale con Parigi «non c'è nessuna querelle, ma una discussione. Non sono pessimista circa l'ipotesi di una conclusione positiva». Da parte sua il ministro alle Attività produttive, Claudio Scajola, sarà a Parigi lunedì per affrontare la questione con il suo omologo francese, François Loos. E sosterrà con forza la necessità di una reciprocità. Secondo indiscrezioni, Enel avrebbe già individuato il partner francese che rileverebbe tutto il non-elettrico di Suez, nel caso fosse costretta allOpa. Ma Scajola, probabilmente, offrirà a Parigi una strada per arrivare a un accordo: il controllo di Electrabel passerebbe ad Enel (basterebbe il 51%) che creerebbe così un grande gruppo europeo in cui i francesi conserverebbero una partecipazione.
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