Parigi perde la testa per gli ultimi gioielli di Maria Antonietta

Christie’s mette all’asta domani gli introvabili cimeli della regina ghigliottinata. Compresi abiti intimi e souvenir spezzacuore. Un anello nasconde uno scrigno con i suoi capelli

Parigi perde la testa per gli ultimi 
gioielli di Maria Antonietta

Parigi - L’evento è clamoroso quasi come la Rivoluzione francese. Domani a Parigi vanno all'asta da Christie's i souvenirs privati (in alcuni casi molto privati) di re Luigi XVI, il sovrano che venne ghigliottinato il 21 gennaio 1793, e di sua moglie Maria Antonietta, che subì la stessa sorte il 16 ottobre 1793. Al momento di salire sul patibolo - all'attuale place de la Concorde di Parigi, che si chiamava allora place de la Révolution - il re e la regina di Francia avevano ambedue 37 anni. Recentemente un'esposizione del Grand Palais di Parigi e il film di successo, realizzato da Sofia Coppola hanno migliorato l'immagine di Maria Antonietta, circostanza che contribuisce ad aumentare l'attesa per la straordinaria vendita all'asta organizzata da Christie's.

Al migliore offerente verranno ceduti svariati capi d'abbigliamento, comprese alcune deliziose guarnizioni di pizzo. Ci saranno abiti da cerimonia e abiti indossati in circostanze più intime. Alcuni vestiti appartenevano anche ad altri membri della famiglia reale, compresi i bambini della coppia. Gli esperti dicono che la base d'asta per tutti questi oggetti sarà relativamente bassa, ma che in seguito la spirale dei rilanci potrebbe andare fino a livelli difficili da prevedere. Un anello, destinato ad andare all'asta domani a Parigi, è in realtà un piccolo scrigno contenente alcuni capelli della regina di Francia, giunta da Vienna per sposare il “delfino”, e anche di suo figlio, lui stesso divenuto “delfino” del regno. Dare una valutazione venale di un oggetto del genere è cosa difficilissima. Se ci si limita a contare i grammi d'oro, si può parlare di un paio di migliaia di euro, ma se si prende in conto l'aspetto storico o anche il valore affettivo di quel gioiello, allora si può giungere a una cifra anche parecchie volte superiore.

Gli oggetti destinati a essere venduti domani nella capitale francese sono sfuggiti misteriosamente ai saccheggi verificatisi a più riprese a Parigi in occasione degli eventi rivoluzionari degli ultimi due secoli. La maggioranza dei beni personali della coppia reale di Francia è andata distrutta, ma alcuni inservienti del Palazzo di Versailles sembrano essere riusciti a nascondere e a custodire oggetti che sono stati poi tramandati di generazione in generazione, diventando oggi autentici reperti da museo. Nel caso dei vestiti, delle stoffe e dei gioielli, che andranno domani all'asta, la storia è ancora più complessa. Dopo essere stati miracolosamente salvati dalla furia devastatrice di quegli anni, vennero acquisiti da alcuni membri della famiglia reale dei Borbone di Francia. Così nel Novecento sono stati ereditati dal Conte di Parigi, che è scomparso pochi anni fa e che si è sempre considerato come il legittimo erede al trono. Adesso quei cimeli fanno la fine di molti altri beni del Conte di Parigi, che sono stati ceduti dagli eredi allo scopo di migliorare la propria situazione finanziaria. Molti libri di proprietà del Conte di Parigi sono già stati venduti all'asta e adesso è la volta dei cimeli risalenti a Luigi XVI e a Maria Antonietta.
Cimeli che includono un oggetto commovente: una pochette ricamata - con fiori rossi e viola - dalla stessa regina, nata in Austria e finita sul patibolo a Parigi. È possibile che un cimelio del genere venga venduto a una ventina di migliaia di euro. Ma la cosa più interessante è senz'altro la miniatura col volto del figlio della coppia reale, che porta la data del 24 dicembre 1794 e che è stata quindi realizzata dopo la morte dei sovrani. Non si sa da chi. Non si sa dove. Non si sa perché.

Si sa solo che il figlio di Luigi XVI e di Maria Antonietta morì di stenti poco dopo essere stato ritratto in quella commovente miniatura, che apparteneva già ai re di Francia andati al potere subito dopo il dominio di Napoleone Bonaparte.

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