Claudia Passa
La fanfara con cui lamministrazione capitolina ha strombazzato liniziativa dei «punti verdi qualità» per il recupero di 59 aree pubbliche della città rischia di dover cedere il passo ad un segnale di ritirata. O quantomeno, stando alle premesse, di provocare qualche serio imbarazzo allUnione. La controffensiva è partita in XV municipio, i dubbi sollevati da uninterrogazione del gruppo di Alleanza nazionale sono pesanti, e laddove dovessero trovare conferma, cè da giurare che lopposizione di centrodestra non lascerà correre.
Sotto la lente del capogruppo Marco Palma e dei tre colleghi di partito Luigi Di Palma, Cesare Ferretti e Federico Rocca è finito il bando per il «punto verde» del Parco Pino Lecce (sigla area 15,2), che stando allinterrogazione sarebbe stato aggiudicato con punteggio 21,25 alla società Pat snc. Fin qui nulla di strano, se non fosse che a seguito di una visura camerale i quattro esponenti di Alleanza nazionale avrebbero riscontrato in organico nomi di persone «che potrebbero avere rapporti con lattività politica, e non solo, del presidente del XV municipio».
Il riferimento, reso esplicito qualche riga più in basso, è al socio amministratore della società in questione. Il quale specificano Palma e colleghi sarebbe «la stessa persona invitata ad illustrare progetti di opere durante i lavori di commissione, a relazionare su problemi di natura urbanistica (...), e che anche recentemente avrebbe relazionato in unassemblea pubblica sugli articoli 11 di un quadrante specifico del municipio qual è Magliana, allinterno della cui sezione politica della medesima zona dei Democratici di sinistra ricoprirebbe, peraltro, il ruolo di membro del direttivo di cui è componente lo stesso presidente del municipio», ergo il Ds Giovanni Paris, che tanto per la cronaca come specificato nellinterrogazione, ha mantenuto le deleghe sullurbanistica, sulle opere pubbliche e sulla viabilità.
Non è tutto. Passando al setaccio la visura camerale della Pat snc, cè un altro nome che ha attirato lattenzione dei «falchi» della Cdl. È quello di un socio, di sesso femminile e origini francesi, nella Pat dal 96. Linterpellanza mantiene un linguaggio istituzionale: «Allinterno della stessa società si legge -, nellambito della sfera dei rapporti personali, si evincono stretti rapporti societari con persona molto vicina al presidente del municipio stesso», Gianni Paris.
Ed è proprio su questo aspetto che i centravanti dellopposizione chiedono che «si faccia chiarezza». E arrivano a paventare lipotesi di dimissioni per il mini-sindaco del XV municipio.
I consiglieri di An chiedono al presidente «se non ritenga che i motivi suesposti ed in eventuale ed ulteriore verifica degli stessi, non di competenza degli scriventi, seppur in legittimo rispetto del sistema di garanzie, non possano comportare le dimissioni dellincarico da lei ricoperto (...) per un intreccio di situazioni che, se confermate, rappresenterebbero una situazione politicamente quantomeno imbarazzante e che minerebbe la trasparenza dellamministrazione della cosa pubblica».
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