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Parmalat, blitz notturno della Gdf A Tanzi sequestrati altri 16 quadri

Perquisizioni nella notte nella villa di Calisto Tanzi alle porte di Parma e in altre abitazioni. La moglie di Tanzi indagata per la vicenda

Parmalat, blitz notturno della Gdf 
A Tanzi sequestrati altri 16 quadri

Parma - Ancora un blitz della Finanza a caccia dei quadri di Calisto Tanzi, blitz che - dopo quello dlla settimana scorsa - ha portato ad altri sequestri di opere d'arte. Due Boccioni, un Segantini, un Kandinsky e uno Chagall considerato "molto interessante", sono cinque delle 16 opere d’arte sequestrate dalla Procura di Parma in casa dell'ex patron della Parmalat e in altre abitazioni di Parma e provincia nella disponibilità di persone vicine al cavaliere. Dodici dipinti, i cui autori non sono stati resi noti dalla Procura, sono stati trovati in un seminterrato nella villa di Tanzi alle porte di Parma.

Le perquisizioni sono scattate ieri notte intorno alle 23 e si sono concluse alle prime luci dell’alba. Uno dei due quadri di Boccioni sequestrati è stato consegnato dal genero di Calisto Tanzi, Stefano Strini che lo teneva in casa propria. Il Segantini, il Kandinsky e lo Chagall erano in abitazioni di terze persone. Adesso la guardia di finanza, coordinata dai sostituti Vincenzo Picciotti e Lucia Russo, è alla ricerca di altre opere d’arte appartenenti alla collezione che il cavaliere avrebbe occultato prima del crac del 2003.

"L’idea è che girassero molti quadri appartenenti alla famiglia Tanzi - ha spiegato nel corso di una conferenza stampa il procuratore della Repubblica Gerardo Laguardia - si è rotto un mattone nella diga del silenzio e sono venute fuori informazioni che ci hanno consentito di recuperare una parte dei dipinti che erano di proprietà del cavaliere". La Procura ritiene che i Tanzi, attraverso persone non appartenenti alla famiglia, abbiano cercato e stiano cercando di vendere le opere sottratte al fallimento di sei anni fa. "Chi ha informazioni o sia entrato in possesso di una di queste opere ce lo faccia sapere - ha continuato il procuratore - prima che siamo noi a scoprirlo".

Per il momento le opere saranno tutte prese in carico dalla sovrintendenza ai Beni culturali di Parma in attesa che sia compiuta una valutazione sia delle opere sequestrate la scorsa settimana (19) sia di quelle sequestrate la scorsa notte. Nessuna dichiarazione ufficiale sul numero degli indagati nell’inchiesta sul tesoro nascosto di Tanzi, anche se sembra che sia destinato a salire con il passare dei giorni. Per quanto riguarda le 12 opere trovate nel seminterrato di villa Tanzi ci si domanda come mai non siano state individuate prima. "Dopo il 2003 e il 2004 - ha spiegato Laguardia - la guardia di finanza non ha eseguito nessuna perquisizione. All’epoca furono sequestrati tutti i dipinti e i beni di valore trovati nell’abitazione che in seguito furono dissequestrati perchè Tanzi riuscì a dimostrare che quei beni appartenevano alla moglie".

Le 12 opere rinvenute a casa di Calisto Tanzi sono state sequestrate e affidate in custodia allo stesso Tanzi. Mentre le altre quattro trovate in casa di Strini o di altre persone (delle quali la Procura non ha fornito le generalità) sono state trasportate in Procura e momentaneamente depositate nell’ufficio della pm Lucia Russo. Anita Chiesi, moglie del cavaliere, figura nel registro degli indagati anche se dalla Procura non arrivano conferme ufficiali. "A questa domanda non rispondo", ha detto il procuratore Gerardo Laguardia quando i cronisti gli hanno chiesto se Chiesi fosse stata indagata per la vicenda dei quadri nascosti.

Di fatto i 12 quadri trovati nel seminterrato della villa di Tanzi non figurano tra quelli che furono sequestrati nei primi mesi del crac e di cui Anita Chiesi riuscì a dimostrare la proprietà ottenendo il dissequestro di tutti i beni.

 

 

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