Partire in vacanza a «tasso zero»: viaggi subito, paghi in sei mesi E le agenzie fanno il tutto esaurito

Verificato lo stato di crisi nel quale imperversa l’intera economia mondiale, ci si chiede spesso come possa accadere che le agenzie viaggi italiane siano colpite dal fenomeno dell’overbooking. La risposta è semplice e immediata, soprattutto se si prendono in considerazione le innumerevoli offerte vantaggiose che i tour operator hanno studiato per accaparrarsi una clientela sempre più vasta. «Prenota prima», «gogodays», «due notti gratuite», «bimbo gratis», ma al di là di questi sconti, da un’indagine Adoc, sempre più italiani optano per una vacanza a credito, ricorrendo a viaggi a rate. Non più casi isolati, ma si tratta di un mercato da 300 milioni di euro da gennaio 2007 a marzo 2008, stando ai dati di una ricerca Unicredit. Deutsche Bank, ad esempio, con la divisione Prestitempo, convenzionata con una sessantina di tour operator, garantisce prestiti a tasso zero. Ormai quasi tutti i tour operator offrono la possibilità al cliente di accedere ad un credito: di norma è richiesto un rimborso in sei mesi. Come da catalogo, ad esempio Alpitour o Costa Crociere, per citarne solo due, i clienti possono usufruire delle offerte vantaggiose accedendo anche a un credito emesso da finanziarie, come Agos o Findomestic. Sarebbe un peccato non sfruttare le numerose offerte di prestiti a tasso zero, volti soprattutto ad agevolare i turisti diretti in strutture costose e destinazioni lontane. Dal momento dell’apertura della pratica, il cliente, dopo aver saldato la quota di acconto spettante all’agenzia viaggi, instaura un rapporto diretto con la finanziaria che si occuperà delle modalità per saldare il debito secondo le scadenze previste.

Difficile è valutare dal punto di vista della convenienza, quale tour operator scegliere, anche se le indicazioni riguardo al Tan (Tasso di interesse nominale, escluso le spese e gli oneri accessori) e al Taeg (il Tasso annuo effettivo globale ovvero il costo del finanziamento totale) stabiliti da un accordo tra la finanziaria e i tour operator sono due criteri indispensabili per fare delle valutazioni.

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