Parto senza dolore in Lombardia Lo sceglie una mamma su dieci

La Regione copre dal 2004 i costi dell’anestesia epidurale

Serena Coppetti

«...e tu donna partorirai con dolore» comanda Dio alla povera Eva che non aveva resistito alla biblica mela. E così fu. Finchè non è arrivata l’«epidurale», un’anestesia che addormenta il corpo a metà. Via il dolore, ma resta l’emozione della nascita.
In Italia il parto indolore è ancora poco richiesto. Motivo? Costa: solo quattro donne su cento riuscirebbero ad avere la prestazione senza costi aggiuntivi negli ospedali pubblici. Parola di neoministro Turco che ha annunciato di volere garantire a tutte le mamme di poter partorire senza dolore. Prodi ha rincarato la dose, segnandosi nell’agenda il provvedimento come «urgente».
Una dichiarazione che ha fatto balzare sulla poltrona il governatore Lombardo, Roberto Formigoni. Qui infatti il parto con l’epidurale è a carico della Regione già da tre anni. Ossia gratuito e accessibile a tutte le mamme che lo richiedono.
«La Lombardia - fa notare Formigoni - fin dalla fine del 2004 prevede tale assistenza gratuita secondo la libera scelta delle sue cittadine, a carico delle proprie risorse».
E aggiunge qualche dato. Una donna su dieci in Lombardia sceglie di partorire senza dolore «con punte del 30 per cento negli ospedali di riferimento milanesi e lombardi».
Si tratta ad esempio, come specifica Carlo Lucchina, direttore generale dell’assessorato alla Sanità della Regione Lombardia «di strutture specifiche come Mangiagalli o Buzzi dove il parto con l’epidurale è nella norma».
Poter usufruire del parto senza dolore senza spendere un euro in più probabilmente ha i suoi effetti anche sul numero dei tagli cesarei. E infatti in controtendenza rispetto ai dati italiani in Lombardia il numero dei cesarei è in costante diminuzione. Dei circa 82mila parti registrati ogni anno, 15mila sono cesarei, mentre 67mila restano naturali. E di questi almeno 8mila donne richiedono di partorire senza soffrire.
Il problema casomai è un altro. «Al di là delle dichiarazioni di principio - polemizza il governatore Formigoni - Prodi tenga presente che per tale prestazione occorre almeno un anestesista esperto sulle 24 ore e quindi si prepari a garantire più risorse alle Regioni a cominciare dalla Lombardia che ha una quota pro capite di risorse più bassa di Piemonte, Emilia, Toscana, Lazio e Campania».
Lo conferma Lucchina: «Per garantire il parto con l’epidurale deve essere sempre presente uno specialista in anestesia e terapia intensiva visto che i bambini nascono in tutte le ore del giorno e della notte. E la disponibilità e i costi degli anestesisti non è cosa da poco. Insomma il costo zero non è possibile».
Non solo.

«C’è ancora un fatto culturale da superare, checchè se ne dica...».
Già, perchè l’epidurale farà anche partorire senza dolore ma è pur sempre una puntura nella schiena e ancora per qualche donna è un passo difficile da compiere.

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