A passeggio sull’antico acquedotto

Caro Massimiliano, Carla Peirolero, ideatrice e anima del Suq a Genova, lancia un appello per non essere, pure lei, ignorata dalla carta geopolitica della Cultura a Genova. In sintesi, Carla Peirolero, chiede che il Comune riconosca finalmente come acquisita l'attività che da anni Carla e il suo gruppo svolgono; la riconosca concretamente, assegnando loro uno spazio: la Loggia di Banchi.
Pare che il Comune abbia intenzione di concedere quello spazio ad una realtà «foresta», tutto questo senza bandi pubblici.
Come sai, fin dai tempi dell'ultima campagna elettorale, grazie alle colonne del tuo Giornale, avevo espresso qualche idea di utilizzo per quello spazio così strategico, così «porta» tra il mare ed il Centro Storico. Sognavo lì la sede dell'assessorato alla Cultura. Ci fosse un vero assessorato alla Cultura...
Poi, un anno fa, vi avevo addirittura fatto una conferenza stampa, lanciando al Comune una proposta: il recupero dello spazio da parte di un noto architetto internazionale, che con me aveva visitato la Loggia, e la creazione di una sede di lavoro teatrale, artistico, culturale aperto ventiquattro ore al giorno. In modo «spudorato» mi prendevo la responsabilità artistica ed economica della riuscita del progetto. Non ebbi mai risposte da parte del Comune, come scrissi sempre sul Giornale.
Ora, quando ormai la mia testa e il mio cuore sono da un'altra parte, leggo l'appello che Carla mi invia.
Ho deciso di firmarlo, di espormi ancora una volta pubblicamente.
Non perché pensi che il Suq in Piazza Banchi sia la soluzione migliore. Ma perché in questo momento Carla Peirolero deve avere una risposta chiara da parte del Comune. Carla, come qualsiasi realtà seria che proponga un progetto all'Amministrazione Comunale, merita una risposta. Credo che Carla Peirolero, non il suo Suq, che è solo una parte delle potenzialità artistiche e culturali che Carla può esprimere, sia la risposta giusta per una gestione complessa come la Loggia richiede. Credo che Carla Peirolero, senza un sostegno pubblico, chiaro, determinato per almeno un triennio, ed una assegnazione per almeno dieci anni, non possa pensare di affrontare seriamente un progetto così importante.
Occorre quindi che l'Amministrazione decida in primo luogo a chi assegnare la Loggia e sia cosciente che un'operazione culturale di rilievo, a cui chiedere dei precisi ritorni in termini di immagine, di sicurezza, di presidio del territorio, non può essere creata in quella zona senza una dote economica per lo sviluppo dell'idea iniziale.
Caro Massimiliano, credo in conclusione che Carla, non so se ne è cosciente o meno, sia stata «tradita» dalla Sinistra. Conoscendo Carla, conoscendone il coraggio, so che non ha bisogno di essere difesa. Ma so che Carla ha creduto nel centro sinistra, così come so che il centro sinistra non ha mai dimostrato di credere in lei. Relegandola ad una sorta di microfestival estivo.

Carla avrebbe le potenzialità per occupare la direzione di un teatro, ci fosse mai un turn over in questa città immobile, Carla sarebbe un ottimo assessore alla Cultura, se non si dovessero prima sistemare le cariche di partito; Carla potrebbe benissimo trasformare Piazza Banchi da un dormitorio di barboni ad un qualcosa di unico. Se non fosse sola. O peggio male accompagnata.

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