Cultura e Spettacoli

Pausini: «Live 8, troppe assenze L’Italia rischia una figuraccia»

La cantante: «Io ho accettato subito. Per essere a Roma ho spostato un concerto»

Pausini: «Live 8, troppe assenze L’Italia rischia una figuraccia»

Paolo Giordano

nostro inviato a Genova

Laura Pausini, martedì a Roma Bob Geldof ha detto che «non ci sono scuse per disertare il Live 8».
«Vero. Per essere al Circo Massimo di Roma io ho spostato il mio concerto di Catanzaro alla sera dopo. Queste sono decisioni più umane che artistiche, in mezzo non ci sono tanti mezzi termini».
Facile a dirsi.
«Però quando sono stata invitata, più o meno un mese fa, ho detto subito di sì senza pensarci troppo».
Qualcuno ci sta invece ancora pensando.
«Per questo tipo di concerti non bisogna farsi troppi problemi su che cosa accadrà, sull’organizzazione, sull’ora in cui si canta o su cose del genere. Si tratta solo di mettersi a disposizione di qualcosa che è indiscutibilmente più grande della musica e che la musica può aiutare a raggiungere. Caspita, mica è una roba di tutti i giorni, specialmente qui in Italia».
Vasco e Ligabue invece non ci saranno. C’è aria di polemica?
«Per carità, io non voglio proprio accusare nessuno. Anzi, cercherò di capirli meglio se una volta vorranno parlarne con me. Ma io stavolta la mia voce voglio proprio metterla al servizio del Live 8».
Intanto qui a Genova, accanto all’Arco dei Caduti in piazza della Vittoria, le voci sono già trentacinquemila quando il sole si sta sdraiando sul mare e neppure s’alza un filo di vento a fargli compagnia. In centro hanno cambiato persino i sensi di marcia e la Pausini ci arriva portandosi dietro una tournée lunga quasi cinque mesi, un po’ in Italia e un po’(di più) fuori, insieme a un gruppo coi fiocchi e a una manciata di canzoni che sono piccoli classici. Dice: «Tra l’altro io mi sento più serena del solito, sono molto curiosa e di conseguenza soddisfatta» e si capisce anche sul palco quando inizia a cantare Resta in ascolto con un piglio quasi rock e poi subito dopo Benedetta passione, quello che sarà forse il nuovo singolo e che ha il marchio inconfondibile di chi l’ha composto: Vasco Rossi, guarda caso.
Canterà anche questa canzone al Live 8?
«No, non la farò. Voglio brani con un tema a sfondo sociale. Ma proprio non lo so ancora, deciderò tra qualche giorno. Tra l’altro ho un gruppo bravissimo, ci metteremo lì e prenderemo una decisione in santa pace».
Potrebbe anche improvvisare un duetto con qualche altro cantante.
«Mi piacerebbe molto, quella sarà l’occasione giusta».
D’altronde, pur senza lasciarsi ingabbiare dalla retorica, a Roma sarà l’emozione a contare di più.
«Tutti noi cerchiamo la qualità, sia in studio di registrazione che sul palco. È un’ossessione. Ma a Roma la semplice presenza vuol già dire qualità».
Aridagli: c’è di nuovo un sottinteso polemico.
«D’altronde per il cast di questo megaconcerto sono venuti fuori nomi con tali carriere alle spalle che non possono sentirsi insicuri di fronte a un evento così tanto importante».
Ci sarà un pubblico in festa.
«Qualcuno forse ha paura che possa essere ostile».
Insomma, tanto rumore per nulla. Siamo entrati nel G8 della musica ma rischiamo la figuraccia.
«Mi dispiace dirlo, ma siamo sulla bella strada per farlo. Troppi forfait. Per favore, non facciamola diventare una bella occasione persa. Queste sono le occasioni in cui il cuore deve senz’altro andare davanti al cervello».
Prenda gli U2: il 2 luglio suoneranno a Londra al pomeriggio e a Vienna alla sera. Elton John è in cartellone a Dublino, i Coldplay a Glasgow ma quel giorno saranno comunque a Hyde Park I Green Day di più ancora: si esibiranno sia a Berlino che a Philadelphia.
«Ormai si può viaggiare anche con voli privati, si può fare qualsiasi cosa...

Io non so a che ora canterò né che cosa canterò al Circo Massimo però l’importante è, almeno una volta, mettersi in gioco per un gioco così grande».

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