Più ipocriti di così è quasi impossibile. Di tutto ciò che è successo a Roma martedì l’attenzione di molti si è concentrata sul fatto che un finanziere che stava per essere pestato ha preso in mano la pistola. Come è noto, in Italia, le forze dell’ordine in caso di manifestazioni, soprattutto organizzate da movimenti di sinistra, gli agenti o i carabinieri possono sparare solo dopo morti. Prima non è data possibilità di legittima difesa. I manifestanti che sfasciano tutto rappresentano un popolo che va ascoltato, il finanziere che mette mano alla pistola rappresenta qualcuno che va condannato. Che mondo. E non è finita qui: vediamo nel dettaglio le tre ipocrisie. La prima. L’abbiamo detta.
Chi fa casino ha una schiera di intellettuali che lo protegge. Sono pochi, non rappresentano il pensiero di nessuno ma l’intellighenzia di sinistra nella sostanza li protegge. Chi si occupa dell’ordine pubblico e della sicurezza rappresenta tutti gli italiani e fa l’interesse di tutti loro ma l’intellighenzia, sempre di sinistra, di loro se ne impipa. La seconda. Qualche altra anima bella si è indignata e scandalizzata perché ha scoperto che dentro alla manifestazione, tra molti dei delinquenti che manifestavano, c’erano delle forze dell’ordine infiltrate. Hanno gridato allo scandalo.
A parte il fatto che, come poi si è scoperto, quello indicato dal Pd come agente sotto copertura era in realtà un estremista minorenne attualmente ricercato dalle forze dell’ordine, quale legge avrebbe violato chi si interessa dell’ordine pubblico inviando eventualmente degli infiltrati? In quale paese che non sia nell’Africa subsahariana le forze dell’ordine non si infiltrano per svolgere attività di intelligence e per prevenire il peggio? Cosa avrebbero dovuto fare a Roma per giustificare degli infiltrati: tirare giù il Colosseo? Dare fuoco a San Pietro, cardinali compresi? Ma possibile mai che il furore ideologico- demenziale di certa sinistra arrivi a giustificare sempre e comunque tutto quello che fanno i suoi adepti e non voglia digerire mai neanche una virgola di ciò che regge la convivenza civile di tutti?
Possibile mai che questo tema elementare della sicurezza non si riesca a farglielo entrare in testa neanche a martellate? Per un liberale la libertà dalla paura è uno dei principi che stanno all’apice dei diritti fondamentali e il motivo è semplice: in questo caso non conta nulla né il ceto, né la razza, né la religione. Conta il fatto che il liberare la società dalla paura è la premessa di una società nella quale ognuno possa dire la sua. Martedì, a Roma, non tutti hanno potuto dire la loro. In Parlamento ci sono state scene da terzo mondo e fuori dal Parlamento scene da quarto mondo. Terza e ultima ipocrisia. I danni calcolati martedì a Roma sono di 20 milioni di euro. Grosso modo la cifra per la quale questi sedicenti studenti protestavano affinché fosse reinserita nella finanziaria a favore dei ricercatori o al diritto allo studio.
Qui la soluzione è semplice: è loro offerta la possibilitàdi dimostrare quanto interesse hanno per la cosa pubblica e per le finanze del nostro Paese. Paghino loro fino all’ultimo centesimo i danni che hanno fatto. Qui i ragionamenti non servono serve conoscere il principio della giustizia riparativa. Compie un reato, faccio un danno, pago. Credo che anche un ispirato intellettuale di sinistra possa capirlo. Lo capirebbe certamente nel caso in cui fosse macchiato a lui il cachemirino o gli fosse danneggiata la villetta a Courmayeur o a Capalbio d’estate. Lo pregheremmo di incaricarsi di spiegarlo a questi quattro delinquentelli. Da noi è difficile che lo accettino. Ci provi lui. Ci provino loro.
Se poi non bastassero queste riflessioni si informino costoro di cosa è successo a quel carabiniere di nome Mario Placanica che per essersi difeso, nei fatti di Genova, e aver provocato la morte di un giovane non si è più ripreso completamente
morso dal rimorso. Si difese. Perché di lui non se ne è occupato più nessuno. E se a quel finanziere che ha messo mano alla pistola fosse successo qualcosa di simile, dopo averlo distrutto, chi se ne sarebbe occupato?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.