«Il Pd vira a destra ma in Italia manca una vera sinistra»

Occhetto: «Manovre oscure e poca democrazia nel partito di Veltroni: sono i poteri forti che tornano in azione»

da Roma

Lui, li conosceva bene. Ma se chiedi oggi ad Achille Occhetto, gran timoniere della “gioiosa macchina da guerra” targata 1994, cosa pensi delle mosse di Veltroni, D’Alema ed ex compagni, ti risponde gelido: «Non me li ricordo più». E del resto tanta acqua è passata sotto i ponti da quando fondò il Pds con i due al fianco; e le rispettive strade, ormai, si sono separate. E di parecchio: «Il Pd - dice Occhetto - ha virato nettamente a destra. Non lo dico io, lo annunciano loro, mentre in Italia c’è in realtà ancora bisogno di una vera sinistra...».
Per la quale, a che si sa, lei sta lavorando, no?
«Giusto. Una sinistra nuova, moderna, democratica. Senza falce e martello, ma capace di rappresentare, unita, la domanda che resta intatta nel Paese di una forza riformatrice che si richiami al socialismo europeo, al Pse».
Scusi, ma nel Pse, a Bruxelles e Strasburgo, non dovrebbe finire semmai il Pd di Veltroni? Questo è quel che si augura Schulz, a che mi ricordi...
«Non hanno più neanche le basi per restare nel Pse, quelli del Partito democratico. Si stanno allontanando sempre più marcatamente da quella linea, trasformandosi in una forza di... moderati. Siamo noi, la sinistra arcobaleno, che possiamo prenderne il posto se riusciremo a sfuggire il rischio di limitarci a fare un semplice cartello elettorale».
Un nuovo partito che comprenda tutti: da Rifondazione ai Verdi, passando per Comunisti italiani, Sinistra democratica ed altri ancora?
«Esattamente. Limitarsi a un cartello elettorale ci farebbe perdere la carta vincente: quella di costruire un nuovo soggetto capace di intercettare la profonda insoddisfazione di tanti ex diessini che oggi non si sentono rappresentati o che guardano con sospetto a questa svolta moderata dei Ds e della Margherita».
Perché parla di sospetto? Cos’è? Non ci si ritrova con un Veltroni che impone la svolta al Pd senza un congresso o una decisione condivisa dall’ elettorato?
«Tutto quello che è avvenuto e sta avvenendo nel Pd, non solo non brilla per coerenza democratica, ma è caratterizzato da meccanismi oscuri».
A che si riferisce, di preciso, onorevole Occhetto?
«C’è una parte dei poteri forti di questo Paese che vuole una sinistra ai suoi ordini, diretta da loro. E invia input precisi perché così avvenga. Se lo fai, nessun problema. Se resisti e non accetti il loro disegno... sei fuori. Bollato a vista!».
Si riferisce a Romano Prodi?
«Macchè! Mi riferisco a me stesso, ma anche a Berlinguer, a Craxi! Sono pronti a portarti in trionfo se stai ai loro ordini, ma appena scarti, appena cerchi di imporre la tua linea sei immediatamente sottoposto alla gogna pubblica».
Accusa pesante. E chi sarebbero i responsabili di questa... pressione sulla sinistra, secondo lei?
«Provi a pensarci su».
Cossiga, qualche giorno fa, ha tirato in ballo De Benedetti...
«Uuuhmmm....».
Torniamo alla vicenda elettorale: mi pare non abbiate molto tempo per procedere all’unità tra le forze della sinistra. Napolitano scioglie le Camere e restano 45 giorni o poco più...
«Resto ottimista. Credo che sia diffusa la necessità di procedere assieme, sganciati dal Pd, per realizzare un soggetto arcobaleno nuovo e democratico, come le accennavo prima. Non vedo grandi problemi all’orizzonte».
... anche se poi verrà il momento della formazione delle liste e allora rischiano di esser dolori, no?
«Spero di no, anche se si sa bene che da noi è macchinoso formalizzare le candidature tra le richieste di tanti. Ci sarà un po’ di chiasso, come al solito, ma poi saremo fianco a fianco nella battaglia che si prospetta. Casomai qualche problema più grosso lo avranno nel Pd. Prevedo che i colpi bassi, da quella parte, saranno molto ma molto più dolorosi che da noi».


E il capo, onorevole Occhetto? Chi può essere il leader del vostro schieramento alternativo?
«Si vedrà. Inutile starci a pensare adesso. L’importante è che nella nuova Sinistra arcobaleno siano rappresentate tutte le anime che la comporranno».

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