Pedofilia, un avvocato vuole Benedetto XVI in tribunale

Roma Il Vaticano ha accolto le dimissioni di un terzo vescovo irlandese chiamato in causa per aver coperto gli abusi sui minori perpetrati dal clero. E in Germania si dimette il primo, il vescovo di Augusta, accusato di aver alzato troppo spesso le mani verso i ragazzi quando era sacerdote. Intanto negli Stati Uniti una nuova denuncia mira al cuore della Santa Sede per trascinare in tribunale Benedetto XVI e i cardinali Tarcisio Bertone e Angelo Sodano.
Dietro l’iniziativa americana c’è sempre l’avvocato Jeff Anderson, che ieri dal Wisconsin ha annunciato una nuova azione legale contro i vertici vaticani per il trattamento riservato a padre Lawrence Murphy, il prete pedofilo che ha abusato di circa duecento ragazzi in un istituto per sordi. Nell’azione legale, diretta a un tribunale di Milwaukee, Anderson, che rappresenta una delle vittime di padre Murphy, vuole denunciare Benedetto XVI (in quanto Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede all’epoca in cui la denuncia arrivò a Roma) e i cardinali Bertone e Sodano, in quanto segretario della stessa Congregazione il primo, Segretario di Stato il secondo. Il caso di padre Murphy, con relativi documenti, è già noto da settimane: le accuse contro il sacerdote arrivarono alla metà degli anni Novanta a Roma, il prete venne inizialmente sottoposto a processo per la dimissione dallo stato clericale, poi sospeso a causa delle sue condizioni di salute: morì appena quattro mesi dopo la decisione vaticana di mantenerlo isolato e sotto controllo senza togliergli l’abito.
È stata pubblicata sempre ieri dalla Santa Sede la conferma dell’accettazione delle dimissioni di monsignor James Moriarty, vescovo di Kildare and Leighlin, accusato di aver coperto i preti responsabili di abusi quando era ausiliare di Dublino. Moriarty ha chiesto scusa alle vittime, alle quali è andato il suo «primo pensiero», per non aver contrastato la «cultura prevalente» nella Chiesa del tempo. «La verità – ha detto il vescovo dimissionato – è che la lunga battaglia delle vittime per essere ascoltate e rispettate dalle autorità della Chiesa ha rivelato una cultura che molti potrebbero semplicemente descrivere come non cristiana». Dalla Germania sono infine arrivate, sempre ieri, le dimissioni del vescovo Walter Mixa, accusato di maltrattamenti – anche se a suo dire limitati a «qualche ceffone» – ma soprattutto di aver acquistato mobili antichi e quadri con i soldi destinati a un orfanotrofio. Lo stesso presidente della Conferenza episcopale tedesca, Robert Zollitsch, gli ha suggerito «un periodo di riflessione spirituale e di distanza fisica».


I vescovi di Inghilterra e Galles, infine, hanno pubblicato una lettera sostenendo che bisogna affrontare la questione degli abusi sessuali sui minori «direttamente e senza ambiguità», perché si tratta di «crimini terribili» ai quali alcuni leader ecclesiastici hanno dato risposte inadeguate.

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