da Londra
La barzelletta dellEuropa del calcio, la più comica, la più imbarazzante. Incapace persino di conquistare quellultimo punto sufficiente per staccare il biglietto per Euro 2008. Risuscitata dalla vittoria di Israele sabato scorso contro la Russia, la nazionale inglese è caduta proprio sulla linea del traguardo. Sconfitta dalla Croazia a Wembley, davanti a 70mila tifosi adoranti prima, inferociti dopo. La stessa rabbiosa delusione comparsa lindomani sui quotidiani inglesi che non hanno lesinato critiche al limite del dileggio. Patetica, schifosa, senza carattere, vulnerabile e senza speranze dallinizio alla fine. Questi alcuni dei giudizi riservati alla squadra di Steve McClaren, esonerato a furor di popolo (e di media). Diciotto mesi per diventare il «peggior allenatore di sempre» alla guida della nazionale dei Tre Leoni.
Scelto come ripiego, dopo il rifiuto di Luis Felipe Scolari, lex manager del Middlesbrough non ha mai dato prova di possedere quelle caratteristiche (carisma, autorevolezza ed esperienza internazionale) necessarie per lincarico. Incertezze tattiche, indecisione nella selezione dei convocati e numerosi infortuni hanno caratterizzato la sua gestione. Diciotto gare (tra ufficiali e amichevoli), nove vittorie, ma soprattutto cinque sconfitte, il 28% sul totale. Una percentuale che non ha precedenti nella storia della nazionale inglese, ricordano impietosi i tabloid di sua Maestà. Decisamente peggio di quel Sven Goran Eriksson, che avrebbe dovuto far dimenticare. McClaren paga leliminazione dagli Europei, ma non solo. Negli ultimi due anni lInghilterra ha cambiato troppi moduli tattici e troppi giocatori (36 convocati in totale). Una squadra senza continuità, figlia di un progetto perennemente in fieri. Ma anche di un campionato, la Premier League, sempre più esterofilo, con almeno il 65% dei giocatori con passaporto straniero.
La Federcalcio inglese volta pagina e si mette alla ricerca di un nuovo commissario tecnico. «Ovviamente non abbiamo nessun diritto divino di disputare i principali tornei - le parole del presidente della Fa, Geoff Thompson -, ma è giusto dire che la qualificazione era il traguardo minimo». Era dal 1994 che lInghilterra non si qualificava per la fase finale di un torneo internazionale. Ora toccherà ad un nuovo allenatore larduo compito di risollevare lonore calpestato. In pole-position cè Martin ONeill, manager dellAston Villa, che però non sembra aver molta voglia di abbandonare il club di Birmingham. Tre i nomi più gettonati fra gli stranieri: José Mourinho e Fabio Capello, con Jurgen Klinsmann possibile sorpresa dellultima ora. Il portoghese va ripetendo che prima di una nazionale vuole allenare in Italia o Spagna. Ed ha escluso ai microfoni della Bbc la propria candidatura. Diversa la disponibilità di Capello, da sempre tifoso del calcio inglese, che oggi rilascerà unintervista esclusiva a Rai e Bbc e magari dirà se ha pronti i bagagli per lInghilterra.
«La fine di un sogno, la fine di McClaren, la fine della nostra Generazione dOro... La fine dellInghilterra come forza mondiale», il titolo del Mirror. «Un disastro senza appello», scrive il Sun.
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