Pellegrino: «Giusto Al mio Gregory l’ho rivelato subito»

Gregory è entrato a far parte della famiglia quando aveva tre anni. «Gli abbiamo detto subito la verità. E oggi è felice». Patrizia Pellegrino, attrice e conduttrice televisiva, ha adottato suo figlio dalla Russia molti anni fa ed è d’accordo con la legge spagnola. «Dire come stanno le cose è fondamentale per creare un rapporto di fiducia duraturo». Gregory oggi ha 16 anni, ha un fratello e una sorella. Patrizia Pellegrino ha raccontato l’esperienza della sua adozione in un libro, Per avere Gregory.
Nella sua esperienza di mamma adottiva, come si è regolata? Ha detto subito la verità a suo figlio o ha aspettato?
«Gregory è arrivato nella nostra famiglia che aveva tre anni. Gli abbiamo detto subito che era stato adottato. Credo sia giusto che un bambino sappia la verità, fin dai primi giorni in cui entra a far parte della nuova famiglia: è la base fondamentale su costruire un rapporto di fiducia vero e duraturo nel tempo».
Quindi è d’accordo con l’iniziativa spagnola?
«Assolutamente sì. Bisogna dire subito la verità: il bambino deve capire che non è nato dalla nostra pancia, ma dal nostro cuore. Così nasce la fiducia vera».
Non è eccessivo imporre di dire la verità per legge?
«No, anzi. In questo gli spagnoli sono più avanti di noi. Non capisco perché i genitori debbano tenere la verità nascosta al loro figlio: non è giusto. Il rischio è soltanto quello di causare un dolore in più, inutile, negli anni futuri. I nostri figli devono avere fiducia in noi.

E un bimbo adottato deve sapere, fin da subito, che il fatto che sia stato adottato non significa che la mamma e il papà gli vogliano meno bene».
Suo figlio che ne pensa?
«Ora Gregory ha sedici anni. Anche se era piccolo quando è arrivato dalla Russia, si ricordava tutto. E oggi mi è molto grato di avergli detto subito la verità».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica