Penati resta senza maggioranza E ora rischia il commissariamento

La sfida lanciata da sinistra a Filippo Penati è più insidiosa che mai. Massimo Gatti, l’Ambrogino d’oro al valor ambientale candidato dalla sinistra a sfidare il presidente della Provincia, ha già messo in minoranza Penati. Il presidente uscente poteva contare su ventitré consiglieri contro i ventitré di opposizione, ma adesso con il passaggio di Gatti dalla Sinistra democratica alla Lista Fo, i numeri sono diventati addirittura sfavorevoli a Penati: ventiquattro contro ventidue. E per arrivare a questo numero a Penati sono comunque necessari i consiglieri di Rifondazione comunista che formalmente si sono dissociati da Penati e sono usciti dalla sua giunta. Il consigliere provinciale Massimo Gatti, che ha annunciato oggi ufficialmente la propria candidatura alla presidenza della Provincia, è sostenuto proprio da Rifondazione, oltre che da Comunisti italiani e Lista Fo.
La questione sarà d’attualità oggi, quando si riunirà il consiglio provinciale che teoricamente potrebbe sfiduciare all’istante Penati. Va all’attacco il candidato del Pdl, Guido Podestà, che si dice convinto che invece non accadrà nulla e che sia «una farsa» l’annuncio fatto nei giorni scorsi da Penati di non allearsi mai più con i comunisti di Rifondazione, dal momento che il sostegno è già adesso nei fatti. Spiega Podestà, dopo avere fatto i conti del consiglio provinciale: «Le dimissioni contestuali di almeno 24 consiglieri comportano, per legge, l’immediato commissariamento di presidente e giunta fino alle prossime elezioni. Domani (oggi per chi legge, ndr) in consiglio provinciale sapremo se la divisione di Penati dalla sinistra estrema è reale oppure solamente un bluff che risponde ad una precisa strategia elettorale». Il candidato di Pdl e Lega aggiunge: «Si tratterebbe, in questo caso, di una grave presa in giro degli elettori. Penati, che si vergogna ora del suo passato comunista, cerca in ogni modo di accreditarsi tra l’elettorato moderato, nel tentativo estremo di apparire svincolato da quelle forze con cui invece ha già stretto un accordo politico».
Penati si è già lasciato sfuggire un commento molto infastidito a proposito della candidatura di Gatti. «Hanno scelto il campione del no. Ha votato più volte contro la maggioranza, pur facendone parte, di quante lo abbia fatto Rifondazione». Tagliente la reazione di Gatti, che ha risposto con una bordata sull’assenteismo del presidente della Provincia in aula: «Risulta strano che Filippo Penati conosca come si vota in consiglio, visto che non c’è mai stato per una seduta intera». Va giù pesante: «Questa coalizione è la vera novità di questa tornata elettorale, un’iniziativa coraggiosa per una Provincia che si richiami sia all’etica della cosa pubblica sia al rispetto delle regole democratiche del consiglio provinciale».
Penati ha poi attaccato anche Podestà sull’Ecopass: «Non si esprime sul tema perché non può esprimersi. Sa bene che se il centrodestra dovesse vincere farà il maggiordomo alla Moratti». A replicare è stato il capogruppo azzurro in consiglio, Bruno Dapei: «A casa Moratti non stanno cercando un maggiordomo.

Da indiscrezioni attendibili sembra semmai che possa saltar fuori un posto da autista. Ho segnalato Filippo Penati, libero dal prossimo 8 giugno. Ha un curriculum ideale: sostenitore di Ecopass fin dalla prima ora e con ottime referenze in campo autostradale».

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