Pennetta regina del doppio Rimonta super con la Dulko

Il destino a volte organizza tutto. Fino a ieri Mara Santangelo era l’unica italiana che poteva dire di aver vinto un titolo dello Slam in doppio: è successo nel 2006, al Roland Garros, con Alicia Molik. Però adesso è preistoria o quasi, visto che nel giorno in cui Flavia Pennetta ha portato a casa il titolo degli Australian Open con Gisela Dulko, Mara ha annunciato: «Mi ritiro, non ce la faccio più. È il momento giusto per lasciare».
Così è la vita e pure il tennis: i riflettori ora sono tutti per Flavia, anzi per la coppia Pennetta-Dulko che da tempo è la più cliccata da parte degli appasionati. Perché sono brave e perché sono belle, particolare che nel tennis moderno non è affatto secondario. Eppoi sono molto amiche, cosa che non guasta poiché Flavia ha sempre mischiato sentimenti e tecnica per diventare una campionessa. Così anche ieri, nel giorno che poi ha qualificato - come previsto - Andy Murray alla finale contro Djokovic: Flavia e Gisela erano sotto 6-2, 4-1 e palla del 5-1 contro il duo Azarenka-Kirilenko, ma poi si sono guardate e hanno capito che due amiche non potevano fare quella figura. Così la Dulko si è fiondata a rete in cerca di punti e la Pennetta è rimasta sul fondo a fare il lavoro sporco, perfetta divisione di compiti di una coppia perfetta. Risultato finale: 2-6, 7-5, 6-1, primo titolo dello Slam che arriva subito dopo quello del Masters vinto a fine 2010.
«Volevamo vincere un Grand Slam, ma non pensavamo che sarebbe successo tanto rapidamente - ha detto poi Flavia alla fine -. In realtà non ho ancora bene capito come abbiamo fatto. Non avevamo niente da perdere, e Gisela è stata molto coraggiosa nei due giochi decisivi e questo ci ha dato coraggio». «Ma se a rete fosse andata Flavia - ha ribattuto la Dulko - i punti li avrebbe fatti lei. Eppoi nel terzo set è stata decisiva». Insomma: amiche vere. E questa è la storia di sempre di Flavia Pennetta, il cui grafico della carriera è spesso coinciso con le storie di vita, dall’amore con il collega Carlos Moya (freccia in alto) alla rottura traumatica (freccia in giù con tanto di perdita di chili) fino all’amicizia con la Dulko che ha portato le azioni alle stelle. Amore (anche per il tennis) e amicizia, ovvero un doppio vincente.
Che consegna all’Italia del tennis un premio che non è solo di consolazione, in un torneo che ha laureato Schiavone campionessa di gradimento e Pennetta campionessa con tanto di trofeo. E di premio (da dividere) di 330mila dollari, altra cosa rispetto a quello del singolare, ma comunque di tutto rispetto. E siccome la Schiavone, dopo la vittoria al Roland Garros, fu omaggiata dalla federazione di un assegno da 400mila euro, ieri qualcuno ha provato a buttarla là: «Flavia, ti aspetti qualcosa?». Lei, col sorriso, ha scherzato un po’: «Mah, magari un centomila...

Ma in realtà mi piacerebbe che mi regalassero un auto, una Porsche. Una di quelle antiche, belle, da collezione».
Che dire, visto l’evento si potrebbe anche fare. Ma bisogna vedere se - in questo caso - Flavia ha le amicizie giuste.

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