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La Pennetta: «Uffa, che fatica fare la campionessa»

Flavia Pennetta è entrata di prepotenza nella storia del tennis! È lei la prima giocatrice italiana ad inserirsi tra le «Top Ten», traguardo fantastico che ha mobilitato stampa e televisioni. In passato c’erano riusciti Panatta e Barazzutti, ma lasciate che vi ricordi come negli anni Sessanta meglio di loro avesse fatto Pietrangeli vincendo due Roland Garros. Purtroppo l’exploit di Nicola, pur rimanendo tra le grandi imprese, non rientra nelle classifiche dell’era moderna.
Bella, brava, coraggiosa, la Pennetta ha realizzato il suo sogno: «L’ho fatto senza imbattermi nei fantasmi!» Ha detto. E, di questo, deve essere davvero orgogliosa. Nel tennis dominano due tipi molto diversi di paure: quella di perdere, ma ancor peggio quella di vincere che paralizza il braccio del campione nel momento in cui riconosce il «quindici» che può cambiare la storia della partita. I francesi lo chiamano «petit bras» e da noi si chiamava: «braccino.» È una specie di paralisi del braccio che si trasforma in un arto incapace di colpire la palla come sa.
Ieri la Pennetta era già arrivata a Toronto dove parteciperà all’ultimo torneo prima degli US Open. Come vedete non ha tregua! Dopo la sconfitta contro la Safina in semifinale a Cincinnati, avevo tentato di rincuorarla: «Brava lo stesso: i miracoli non si fanno in una volta sola». Ringraziandomi mi aveva risposto: «Hai ragione, però domani sarò di nuovo in campo! Uffa... che fatica!». Non ha torto la nostra campionessa che nelle ultime settimane, giorno dopo giorno, si è battuta come una tigre per raccogliere vittorie e punti preziosi. Il risultato è stato fantastico ma la stanchezza si accumula. La stessa Safina, dopo averla battuta, aveva confessato: «Sono entrata in campo contro Flavia sapendo che non dovevo darle tregua. Se avesse messo a segno qualche game avrebbe sicuramente dimenticato la fatica».
Per quanto mi riguarda ho suggerito a Flavia di godersi quest’attimo fuggente perché è un passaggio importante della sua carriera. Poi ho aggiunto che, anche se De Coubertin non ci credeva, i record rimangono per sempre come rimarranno indelebili per sempre i graffi delle sue unghiette sui campi da tennis. Nessuno le potrà mai togliere il privilegio di un record e in questo lo sport è generoso davvero. Pensate che proprio ieri i giornali francesi pubblicavano i risultati di un sondaggio che stabilisce la classifica dei personaggi più popolari del loro paese. E, sapete chi occupa il primo posto? Per il quarto anno consecutivo, distaccato da tutti, c’è Yannick Noah: il tennista cantante che l’americano Arthur Ashe, durante un Tour per aiutare i bambini africani, scoprì nel Kamerun tanti anni fa. Ashe fece la fortuna del piccolo segnalandolo a Chatrier, allora presidente della Federazione internazionale. Nel sondaggio Noah si piazza davanti a Charles Aznavour, Zidane, Michel Sardou.

Coraggio Flavia! Bella e brava come sei un giorno in qualche sondaggio ci sarà posto anche per te.

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