Politica

In pensione anche il vecchio bus: all’asta le tradizioni di Londra

Ultima corsa il 9 dicembre. Ma si può avere per 9mila euro

Eleonora Barbieri

da Milano

Marble Arch-Streatham Garage. Un tragitto che è un viaggio nella nostalgia: perché a percorrerlo è il «159», unico, eroico esemplare degli storici bus a due piani in circolazione nel centro di Londra. Ancora per poco: il 9 dicembre anche l’ultimo dei Routemasters andrà in rimessa, sostituito da mezzi pubblici più moderni.
Non è stato facile convincere gli inglesi a rinunciare ai loro «Padroni della strada», i classici bus di colore rosso, con la piattaforma aperta sul fondo, quella che permette di salire anche di corsa, al volo, aggrappandosi alla sbarra d’acciaio. Un po’ ci si è messa l’Unione europea, con le richieste di standard di sicurezza più elevati. Sotto accusa proprio la tanto amata piattaforma: è affascinante, ricorda epoche forse più romantiche, ma è anche pericolosa e ogni anno qualche passeggero si fa male o, addirittura, rischia la vita. E poi ci sono motivi di economia spicciola: il sindaco Ken Livingstone ha infatti deciso di ridurre il personale sui mezzi, facendo a meno del controllore. Con le porte automatiche, infatti, è sufficiente solo il conducente.
Il «nostalgia trip» è cominciato il 29 agosto 2003, quando andò in pensione il «15». I riposi forzati sono proseguiti, di corsa in corsa, fino allo scorso 28 ottobre, data del ritiro per il numero 38. Poi il «159» è rimasto solo. Per lui, e per gli amanti della Vecchia Inghilterra, non c’è scampo. C’è chi cerca di accaparrarsi le ultime scritte sul frontale, tanto che l’azienda ha fatto ricorso a provvisorie indicazioni in cartone.
Il bus, ha promesso il sindaco londinese, continuerà a far sognare i turisti. E non solo: ormai il «vintage bus» è uno degli oggetti più desiderati dai collezionisti. Ensignbus.com offre i classici double-decker a partire da 9mila euro, a seconda del modello e del motore. Il più caro, la serie «B», costa diecimila sterline. Su britishbussales.co.uk si parte invece da quattromila euro. Ma attenzione: per guidare un bus è necessaria la patente da almeno tre anni, si possono portare al massimo otto passeggeri e nessuno deve sborsare una sterlina o ricevere compensi (nemmeno il conducente).
Il Routemaster conferma insomma la sua vocazione proletaria, seppur chic. Soprattutto se confrontato - almeno nelle dimensioni - con il classico taxi londinese, l’ambitissima Austin. Il primo modello, la Fx3, è una vera rarità: ha iniziato a circolare nel 1948. Poi è arrivata l’Fx4, rimasta in produzione fino al 1998: su ebay un esemplare del ’97 vale dodicimila euro. Solo la foto, d’altronde, costa cinquanta sterline.
Fra gli oggetti di culto compaiono poi le cabine rosse del telefono, rese obsolete dall’utilizzo dei cellulari: su redphonebox.com si possono trovare a 2.150 sterline, oppure, ancora da restaurare, a partire da 1.400 euro. E si possono anche abbinare alla casella della posta, sempre rigorosamente rossa, da 750 sterline. E poi gli elmetti del poliziotto londinese, il Bobby, sostituiti lo scorso anno con nuovi copricapo, più sicuri e resistenti: gli originali costano intorno ai 75 euro. Vecchie tradizioni finite all’asta: ora si attende la campanella dei pub.

Con la riforma degli orari, anche l’ultimo bicchiere non è più tale.

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