Grazie Massimiliano, al di là di ogni leccata o movenza ruffiana, grazie. Per aver dato spazio sulle pagine genovesi del Giornale ad un dibattito così serrato e costante intorno all'argomento cultura.
Pane dei poveri, la cultura, a Genova consumato per troppo tempo solo a sinistra, dimenticato troppi anni dalle destre di governo, dalla Dc più conservatrice alla Forza Italia prima maniera.
Oggi, finalmente, anche nella nostra città, un ambiente sta alzando la testa, le idee circolano, si formano conventicole di uomini e donne che vivono il sapere, la conoscenza, l'arte come libere espressioni, fuori dalle costrizioni ideologiche, lontane dalle greppie partitiche. E, come sappiamo, se si muove il pensiero a breve si muovono anche le azioni. Quel virus inarrestabile costituito dalle idee si diffonde con rapidità, silenzioso ma coriaceo, testardo ma virtuoso, fino a cambiare la società. Il Giornale ha rivestito in questa catarsi un ruolo insostituibile, è stato il motore del cambiamento; dunque grazie, davvero grazie. Vorrei però, nel mio trasognato universo di desideri, che ora si cominciasse a discutere di come Genova possa nuovamente esprimere una Sua cultura. Passare cioè dalla mera discussione intorno alla gestione culturale della città (per altro utilissima), al dibattito circa il carattere, lo stile, i contenuti che dovrebbe esprimere per tornare in primo piano. Alludo a quei segni, a quelle energie antiche nascoste nel cuore di ogni comunità che, se identificate ed espresse, possono fare di lei una bella donna ammirata, imitata, presa a modello. Per restare in metafora, quando vediamo una donna bella ma senza personalità e anonima, giriamo lo sguardo. Se invece incrociamo una donna non bella ma affascinante, inconfondibile, unica nel portamento, tipica nel porsi non la dimentichiamo e, non escludo, il giorno seguente ne scimmiottiamo i gesti. Così anche Genova dovrebbe ergersi. Dovrebbe rendere visibile la Sua potente, nonché latente, personalità. Perché non possiamo diventare maestri di tendenze? Cosa ci impedisce di proporre agli altri un nostro format culturale? Esistono divieti in proposito? Non mi risulta.
Ecco, anche intorno a questi temi mi piacerebbe si scatenasse la diatriba delle penne, lo scorno delle idee. Ho gettato la prima pietra; qualcuno la raccolga. Lo stagno è già increspato.
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