Cronache

Perché il pallone appassiona più della politica

Caro Massimiliano, la tua preoccupazione è la mia perplessità di fronte alla politica e allo stile di vita della nostra città. Le non discussioni sul futuro della città o sul ruolo della politica sono la risultante di una politica gestionale della città che trova negli anni 70 e 80 le sue profonde radici. Le passioni hanno il loro fondamento nell’animo dell’uomo nella parte più vera ed auentica quella che risponde all’istinto e non alla razionalità o al calcolo e, come tu mi insegni, vanno coltivate giorno dopo giorno con gioia e tanta tenacia.
Anche le passioni crescono gradualmente e con loro loro lo spirito di un individuo nelle sue svariate componenti.
Mai come oggi la città avrebbe bisogno di fare domande politiche, di porre quesiti alle istituzioni e a tutti i politici di tutti gli schieramenti.
Invece, come giustamente hai evidenziato tu si parla solo di Genoa e Sampdoria.
Per amor del cielo io amo il Genoa, quello sano e sportivo, ma la città deve venire prima. È proprio vero è questione di priorità.
Se oggi si parla di Genoa e Samp un motivo ci deve pur essere e viene da lontano. Le persone, pur con mille motivazioni, hanno lasciato il campo della politica - tanto non cambia niente - trovando nel calcio l'unico argomento capace di creare una reale e vera competizione cittadina.
Già il calcio è uno dei pochi argomenti dove a Genova esiste una vera competizione. Il resto è terreno carsico molto standarizzato e con tendenza alla narcotizzazione politica.
Caro Massimiliano ancora una volta hai inizato un percorso, speriamo che in molti capiscano e si pongano dei dubbi sulle priorità della vita.

Questo per il bene della città e senza colore politico.
Un grande saluto

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