Gianandrea Zagato
Sbattere il pietoso caso umano in prima pagina. Spendere mezza giornata per fotografare le situazioni più lacrimevoli. E sparare a palle incatenate sulle amministrazioni del centrodestra. Operazione davvero facile soprattutto se cè dietro una strategia, unorganizzazione che gioca, si fa per dire, con la verità storica. Chi? Il comitato inquilini del Molise Calvairate che offre a giornalisti e cameramen «riprese di degrado degli edifici e di gravi situazioni sociali e umane». Offerta di tranci di periferia come spot elettorali, naturalmente a costo zero. «Tot» di casi sempre pronti alluso, comè quello di Samanta Pugliese che vive al terzo piano del civico 47 di viale Molise. Storia di miseria e di degrado che ha bucato i televisori grazie a Ballarò e ai cronisti di Repubblica.
Samanta vive in una casa dellAler del quartiere Molise-Calvairate senza pagare laffitto. Anche lei fa parte di quellesercito di abusivi che, dicono le statistiche dellazienda di edilizia residenziale, non si fermano neppure davanti a una porta blindata. Anzi, percuotono gli infissi finché non diventano grissini e lappartamento è lì, bello e pronto da essere occupato. Storia di illegalità come tante, troppe. Ma nel caso di Samanta cè un dettaglio in più, unaggiuntina che non è da poco: a ventiquattranni, Samanta, ha una figlia di nove che, raccontano i giornalisti, «non ride, non parla e si muove a fatica». Teresa è infatti «disabile al cento per cento» vittima della sindrome di Angelman, malattia genetica incurabile. Quando sugli schermi scorrono le immagini cè da accapponare la pelle. E se il bravo cronista rivela che nellalloggio dove vivono Samanta e Teresa «alle cinque del pomeriggio saccendono le candele perché tre settimane fa le hanno tagliato la corrente», be viene da portare lì un generatore di corrente, dopo aver riempiti dinsulti lAem che lascia quelle due senza energia elettrica.
Raggiunto lobiettivo della sinistra che fa della periferia uno spot elettorale: Milano deve fare di più, deve dare un tetto non abusivo a Samanta e alla figlia e garantirgli pure un lavoro. Peccato che Milano non possa fare niente. No, nessuna mancanza di volontà né di attenzione verso gli ultimi: per Samanta cè già una casa popolare richiesta in quel di Voghera. E per sua figlia che, soffre di crisi epilettiche, cè già una cameretta con assistenza ventiquattrore su ventiquattro, dal lunedì al venerdì, allistituto di riabilitazione Paolo VI di Casal Noceto, a due passi da Tortona. Come labbiamo scoperto? Semplice: leggendo quelle tre paginette che il comitato inquilini Molise-Calvairate ha inviato - in data 20 novembre - a quattordici destinatari, tra cui i servizi sociali della zona 4, la parrocchia San Pio V e la Caritas Ambrosiana. Lettera firmata da Franca Caffa, ex consigliere comunale Prc, che segnala «le condizioni» da incubo in cui sopravvivono madre e figlia dopo aver rifiutato i consigli dellAler per avere diritto a una casa popolare, «avevano detto a Samanta che doveva lasciare alloggio e entrare in una comunità con sua figlia, dopo la permanenza di un anno in comunità, avendo la residenza poteva presentare domanda». Suggerimenti impossibili da seguire: «Per lUonpia di viale Puglie 33 (...
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.