Perseguitava i colleghi Denunciato impiegato stalker

Gettava nei corridoi del palazzo che ospita gli uffici della Provincia di Cremona acqua saponata o altri liquidi per far scivolare i colleghi; infilava pezzi di metallo nelle serrature delle loro stanze; faceva pipì sulle loro postazioni; inviava ai suoi bersagli bigliettini anonimi, alcuni con la sigla delle Brigate Rosse, contenenti minacce; danneggiava sedie e scrivanie. Era una persecuzione con ogni mezzo quella condotta da un magazziniere sessantenne accusato di stalking, nei cui confronti il gip di Milano Guido Salvini ha emesso un provvedimento di divieto di avvicinamento, in particolare a una delle vittime che l’ha denunciato. Allo stalker, che lavorava negli uffici operativi dell’ente locale, è stato vietato di avvicinarsi a meno di duecento metri dalla persona offesa, con la quale non può comunicare, neppure in modo indiretto. Quel collega, per le continue vessazioni, ha iniziato ad assumere farmaci per curare un grave stato d’ansia. E la stessa cura hanno dovuto iniziare altri due dipendenti della Provincia di Cremona.

La modalità preferita dallo stalker era quella di infilare «una serie pressoché interminabile» di fogliettini sotto la porta delle vittime. Uno di questi, accompagnato da una vecchia cravatta, recitava «vedi se con questa riesci a impiccarti». «Il contenuto di tali bigliettini - scrive Salvini - era certamente gravemente minaccioso e umiliante».

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