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"Dovrà risarcire il Comune". Max Gazzè condannato per abusi edilizi nella sua villa

Il cantautore dovrà pagare una multa di 5mila euro e sanare tutti gli abusi edilizi - piscina e porticato compresi - che sono stati scoperti dai vigili nella sua villa in provincia di Roma

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Max Gazzè dovrà risarcire il comune di Campagnano, in provincia di Roma, con 5mila euro e dovrà smantellare tutte le opere irregolari (piscina e porticato in primis) riscontrati nella sua villa. A stabilirlo è stato il Tar del Lazio, che ha dato ragione all'amministrazione di Campagnano, la quale aveva riscontrato una serie di abusi edilizi nella proprietà del cantautore. Gazzè si era opposto e la vicenda - finita sul tavolo del Tar - ha avuto l'esito più negativo per l'artista.

I fatti

Il braccio di ferro tra il comune di Campagnano, piccolo borgo sul lago di Bracciano, e Max Gazzè era cominciato nel 2010, quando l'amministrazione locale aveva respinto la domanda di condono edilizio presentata dal vecchio proprietario della villa, nella quale oggi abita il cantautore. Secondo i tecnici comunali per la realizzazione della piscina, del porticato e per alcune modifice all'abitazione servivano altre autorizzazioni rispetto a quelle presentate dagli allora proprietari dell'immobile. I controlli all'immobile erano scattati immediatamente con il conseguente accertamento degli abusi. Per questo la domanda era stata rigettata.

Gli abusi edilizi

Secondo quanto riferito da Repubblica, gli abusi ammontano a un totale di 271 metri cubi con irregolarità esterne e interne alla proprietà di Max Gazzè. "Si va dalla realizzazione di una piscina, alla chiusura di un portico, con la contestuale realizzazione di un portico su un altro lato della strada", riferisce il quotidiano, che prosegue: "Poi c'è un soppalco, che avrebbe determinato l'ampliamento dell'abitazione, la diversa esecuzione della sagoma del fabbricato e il cambio della destinazione d'uso del magazzino da uso agricolo a residenziale". Insomma lavori importanti per i quali serviva una perizia giurata.

La richiesta di revisione e il Tar

Gazzè si era opposto e aveva chiesto una revisione della domanda di condono, facendo finire la vicenda sul tavolo dei giudici del Tar del Lazio, che però hanno dato ragione al comune di Campagnano. Le opere come sono state realizzate fuori e dentro la villa di Max Gazzè non sono in regola e dovranno essere sistemate in quanto abuso edilizio. La sanatoria potrebbe costringere il cantante a smantellare diverse strutture come il porticato esterno e la piscina. Non solo. Max dovrà anche risarcire l'amministrazione comunale con una somma pari a 5mila euro. Gazzè non è di certo l'unico volto noto a essere stato pizzicato a commettere abusi edilizi nella propria proprietà.

Prima di lui era toccato a Gianluca Vacchi e al registra Paolo Genovese.

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