Francesca Carrara, 43 anni, è una delle protagoniste più discusse del Grande Fratello 2025. Originaria di Roma, madre orgogliosa di due figli e donna dal carattere forte e determinato, Francesca ha varcato la porta rossa al fianco del figlio Simone De Bianchi, vivendo nella Casa un percorso di condivisione, emozioni e confronti veri.
Nel reality ha mostrato il lato più autentico del suo rapporto familiare, portando alla luce storie di difficoltà, sacrifici e amore profondo tra madre e figlio. In esclusiva ai nostri microfoni, l’ex gieffina si racconta parlando della sua esperienza nel programma e commenta le dinamiche più calde degli altri concorrenti, offrendo anche la sua visione su chi meriterebbe la vittoria finale.
È stata eliminata ad un solo passo dalla finale, che motivazione si è data?
«Me la sono data in modo semplice: sono stata sincera, spesso anche troppo, e non ho ragionato sempre “da giocatrice”. In alcuni momenti mi sono spenta, perché ho vissuto una lotta interiore tra passato e presente. Il pubblico ha visto tutto e ha deciso: lo accetto, ho superato tante nomination grazie a chi mi ha sostenuto, da sola e con Simone, senza mai tirarci indietro».
È stata l’unica ad aver condiviso questa esperienza insieme a suo figlio Simone: secondo lei questo fattore l’ha penalizzata?
«In parte. Perché entri come concorrente, ma dentro di te resti anche madre. E quando sei madre, ogni cosa pesa il doppio: non difendi “l’immagine”, difendi una persona.
Simone non è perfetto, anzi: ha sbagliato e io non l’ho mai negato. Però, il punto per me è sempre stato uno: stargli accanto senza giustificare gli errori, ma senza neanche voltarmi dall’altra parte».
Ne esce una persona cambiata?
«Non mi sento cambiata, mi sento più consapevole. È come se si fosse riaperta una finestra sul passato: certe cose le avevo rimosse, ma non davvero metabolizzate. Sono uscita più forte perché ho attraversato sfide emotive vere, senza scappare».
Cambierebbe qualcosa del suo percorso con il senno di poi?
«Poco: meno litigi e più concentrazione su di me. Avrei controllato meglio i modi e i tempi, senza farmi trascinare dalle dinamiche del gioco. Essere schietta è un valore, ma non deve diventare una miccia».
È stata accusata di essere una “cattiva” madre. Con lucidità, come risponde?
«Rispondo che giudicare un genitore da fuori è facile. Un figlio non cresce con un manuale, cresce con te e, spesso, l’unico insegnante è l’esperienza, anche quando fa male.
Per me un genitore deve essere un porto sicuro: proteggere, educare e anche dire “qui hai sbagliato”, ma restando presente. Prendersi cura di chi ami non significa approvare tutto: significa non abbandonarlo proprio quando è più fragile».
Più volte è scattato il paragone con Donatella, due personalità sicuramente diverse. Ha cambiato idea su di lei?
«Penso che siamo finite sotto due “luci” opposte e siamo arrivate agli estremi: è stato un errore. Alla fine, anche se con stili diversi, mettevamo entrambe al primo posto il bene dei nostri cari. Probabilmente, entrambe abbiamo qualcosa da imparare l’una dall’altra. Spero che fuori dalla Casa possiamo unire le nostre diversità, anche sotto le telecamere, ma magari a modo nostro, e trattarle con più ironia e leggerezza».
Che cosa pensa di ciò che è accaduto tra Omer e Rasha?
«Mi è dispiaciuto. In passato sostenevo il rapporto a senso unico, ma la scelta di Rasha in finale non la giudico, era evidentemente scossa e poco lucida, e, quando c’è pressione, ogni gesto viene letto come strategia».
Quest’ultima, ha poi fatto un passo indietro nei confronti di lui. Strategia?
«Non mi sento di etichettare ciò come strategia. Fuori dalla Casa ci sono tempi diversi e, a volte, un passo indietro è solo un modo per riprendersi spazio e lucidità. Anche perché sapeva benissimo che qualunque scelta sarebbe stata criticata».
Jonas e Anita, secondo lei, dureranno al di fuori?
«Io auguro loro solo cose belle. Hanno un legame evidente, ma fuori sarà tutta un’altra vita, spero continueranno a lottare per restare uniti».
C’è chi sogna, invece, Mattia e Grazia insieme, ora che lui è single. Succederà?
«È possibile, ma ci andrei piano. In puntata si è visto che certe emozioni ci sono e che la notizia del fatto che Mattia è tornato single, ha cambiato le carte. Ma fuori serve tempo, non entusiasmo!».
Chi merita di vincere?
«Dico due nomi. Giulietta (Giulia, ndr), per tutte le difficolta che ha superato, in un percorso di sola crescita, perché è genuina e pura d’animo. E Jonas, perché si è sempre messo in gioco reggendo la pressione di tutti, ed è uno che sa ascoltare, non solo parlare».
Che progetti ha per il prossimo anno? A livello lavorativo e personale
«Voglio restare nel mondo dello spettacolo, ma con misura e coerenza, senza snaturarmi. Allo stesso tempo continuerò a far crescere l’attività di famiglia, Il Rigattiere, il nostro negozio di restauro di mobili. È un lavoro fatto di pazienza, manualità e memoria, e mi rappresenta profondamente.
Mi piacerebbe unire le due cose: mostrando il dietro le quinte, il recupero, il tempo che serve per ridare vita agli oggetti. Sul piano personale voglio restare ancorata alle persone vere e ai rapporti che hanno dimostrato di reggere anche fuori dalle telecamere. Il resto verrà, ma senza forzature».