Petrella, una vita fra terrorismo, carcere e latitanza

Una vita vissuta tra la lotta armata, il carcere, la latitanza in Francia. A 54 anni Marina Petrella è al momento ricoverata presso l'Ospedale parigino di Sainte-Anne in gravi condizioni fisiche e psichiche. Ecco gli eventi principali della sua vita

Petrella, una vita fra terrorismo, carcere e latitanza

Una vita vissuta tra la lotta armata, il carcere, la latitanza in Francia. A 54 anni Marina Petrella è al momento ricoverata presso l'Ospedale parigino di Sainte-Anne in gravi condizioni fisiche e psichiche. Ecco gli eventi principali della sua vita.

4 gennaio 1979: Marina Petrella (che era stata segretaria in una scuola sulla Cassia) e il marito Luigi Novelli vennero arrestati per la prima volta e incriminati per partecipazione a banda armata e detenzione di armi nell'ambito dell'inchiesta sul sequestro di Aldo Moro.
maggio 1980: i due, definiti dalla stampa dell'epoca "i coniugi del terrore" vengono mandati al soggiorno obbligato a Montereale, paese in provincia dell'Aquila.
agosto 1980: fuggono dall'obbligo, secondo gli investigatori per partecipare alle riunioni della direzione delle Brigate Rosse.
7 dicembre 1982: Petrella e Novelli vengono di nuovo arrestati dopo uno scontro con i carabinieri su un autobus a Roma.
1983: nasce in prigione la prima figlia, Elisa, avuta da Novelli.
1988: la Petrella esce da carcere per decorrenza dei termini, poco prima del termine del processo Moro-ter.
1993: la condanna all'ergastolo diventa definitiva, ma la Petrella è già latitante in Francia.
1998: nasce la seconda figlia, avuta dal compagno algerino con cui vive in Francia.
22 agosto 2007: è arrestata a causa di un controllo stradale ad Argenteuil, nella banlieu di Parigi, dopo una latitanza durata quasi 20 anni.
14 dicembre 2007: la Corte d'Appello di Versailles concede l'estradizione richiesta dalle autorità italiane.
9 giugno 2008: il Governo francese conferma l'estradizione.
10 luglio 2008: il presidente Nicolas Sarkozy, che già aveva firmato l'estradizione ma anche proposto un provvedimento di clementa da parte dell'Italia, scrive una lettera a Napolitano e a Berlusconi, una lettera per chiedere "la grazia, il perdono" per Marina Petrella.
23 luglio 2008: è trasferita dal carcere di Fresnes all'ospedale parigino di Saint-Anne.


5 agosto 2008: la Corte d'Appello di Versailles ne dispone la scarcerazione.
12 ottobre 2008: il presidente francese Nicolas Sarkozy decide di non applicare il decreto sulla sua estradizione per "ragioni umanitarie".

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