Petrucci portafortuna azzurro

nostro inviato a Kaiserslautern

Era l’unica personalità sportiva presente a Kaiserslautern. «Io credo in voi», la frase che il presidente del Coni Gianni Petrucci ha rivolto agli azzurri prima del match. Lui ha saltato solo la sfida di Amburgo con la Repubblica Ceca, poi è sempre stato vicino alla nazionale e a Lippi. Il commissario straordinario della Figc Guido Rossi, invece, trattenuto in Italia da impegni professionali ha telefonato dopo la partita al capoufficio stampa azzurro, Antonello Valentini, per girare i suoi complimenti a Lippi e alla squadra. «Demetrio Albertini (uno dei vice di Guido Rossi, ndr), durante la partita, mi ha detto che avremmo segnato all’ultimo – rivela Petrucci -. E così è stato, il calcio è un bellissimo sport anche per queste emozioni che sa dare, un gol in extremis, importante come un canestro all’ultimo secondo. Bravo Totti perché non è facile entrare e segnare un rigore. Era contento, mi ha abbracciato bagnandomi il vestito... E bravo è stato Lippi a farlo entrare in campo. Accettiamo l’espulsione e rispettiamo il giudizio dell’arbitro».


«Beckenbauer era al mio fianco in tribuna – sottolinea invece Albertini - ha detto a me e al presidente Petrucci che l’espulsione di Materazzi era esagerata. Il rigore invece c’era, Grosso non si è buttato. Insomma, non ha fatto l’italiano... Questa vittoria non è stato solo merito della fortuna, ma dell’organizzazione».

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