RomaLa decisione è arrivata pochi minuti prima della conferenza stampa. Sofferta, ma definitiva. Una nottata di contatti e telefonate e poi lUdc di Pier Ferdinando Casini ha scelto: in Puglia i centristi correranno da soli. O meglio, in compagnia di Adriana Poli Bortone che sarà anche candidata alla presidenza. Terzo incomodo tra il presidente uscente Nichi Vendola e il capolista scelto dal centrodestra, Rocco Palese.
Lannuncio lo hanno dato in modo telegrafico i vertici del partito centrista ai giornalisti, convocati alla Camera dei deputati. «Visto che vi piace tanto la politica dei due forni oggi sarete ancora più contenti perché i forni diventano tre», ha ironizzato, un po stizzito, Pier Ferdinando Casini. «Il Pdl in Puglia - ha aggiunto - è convinto della propria autosufficienza, ha scelto Rocco Palese». Limpressione è che lUdc sia rimasta spiazzata dalle ultime mosse dei concorrenti di destra e sinistra. In primo luogo dal voto che ha deciso lappalto del «forno» democratico a Vendola. In sostanza si è verificata lunica condizione che avrebbe potuto fare fallire il patto tra lo stesso ex presidente della Camera e Massimo DAlema: quellaccordo sulla Puglia e sul Sud che per molti era anche lanticamera alla costruzione di un fronte anti-Berlusconi e che la vittoria di Vendola alle primarie del centrosinistra ha spazzato via.
Sono valsi a poco gli inviti al dialogo che Vendola ha rivolto ai centristi. E nemmeno lappello dello sconfitto DAlema a sostenere il candidato di Sinistra ecologia e libertà. I margini di decisione di Casini si sono ridotti al limite. Esclusa la sinistra. «Abbiamo sempre detto che un progetto nuovo che ci comprendesse non era identificabile con il progetto Vendola. Labbiamo detto prima e lo ribadiamo oggi con fermezza», ha ribadito il leader centrista, firmando il certificato di morte dellasse riformisti-cattolici che doveva sfociare in unalternativa moderata e di sinistra al governo in carica. Cadono nel vuoto quelli che Casini definisce «quegli ipocriti appelli del Pd». Al partito di Pier Luigi Bersani non resta che «riflettere su ciò che comporterà» la scelta di essere andati alle primarie, bruciando così la candidatura di Francesco Boccia.
Ma i centristi sono stati spiazzati soprattutto dalle scelte del Pdl, che hanno reso impraticabile anche lalleanza con il centrodestra. La dinamica e i tempi li ha spiegati Poli Bortone. Lalleanza è stata «bruciata sei minuti prima della chiusura dei seggi delle primarie del Pd». Praticamente quando è stato deciso di candidare Palese, bruciando sui tempi qualunque possibilità di intesa tra centrodestra e Udc. Sarebbe bastato, commentavano ieri i centristi, aspettare un po e condividere la scelta del candidato. Non è tanto una questione di nomi. LUdc avrebbe voluto il sostegno del Pdl alla leader di Io Sud, Poli Bortone. Ma anche lex magistrato Stefano Dambruoso sarebbe stato un buon nome per fare convergere centro e centrodestra. In fondo, assicuravano ieri dopo la conferenza stampa esponenti centristi, anche Palese sarebbe andato bene, se la sua candidatura fosse stata discussa e poi condivisa.
La risposta dellUdc rende più ripida la strada per il Pdl pugliese. E tra i centristi ieri cera chi dava per certa una vittoria di Vendola. Anche se, ribattevano altri, su Poli Bortone (che in alcuni comuni pugliesi è al governo con il centrosinistra) potrebbero convergere anche voti degli elettori di centrosinistra spaventati da un altro quinquennio con Vendola. Lincidente della Puglia sembra invece facilitare lintesa tra Udc e Pdl nelle regioni dove la partita è ancora aperta. Quasi certa lintesa in Calabria. «Nei prossimi giorni ufficializzeremo questo percorso», ha assicurato ieri il candidato del Pdl alla presidenza della regione Calabria e coordinatore regionale del Pdl, Giuseppe Scopelliti.
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