Piccoli giornalisti per tornare a vivere

Il giornalino realizzato dai bambini ricoverati cerca un po’ di sostegno

Serena Coppetti

Giulia scrive: «Ho 25 Barbie e 3 Ken». Luca spiega che cos’è il «Sanda» e racconta di essere stato campione italiano nel 2001. Laura ha voluto parlare della sua psicologa: «...spero che non mi abbandoni mai», confessa. E Enrico... be’ Enrico aveva una cosa molto speciale da raccontare: «Venerdì 10 marzo Andriy Shevchenko è venuto a trovarmi. Ero molto emozionato e contento». «Sheva» gli ha regalato la sua maglia e Enrico adesso la mette per fare gli «allenamenti». Enrico e gli altri sono una squadra speciale. Sono i «giornalisti per caso». Il «caso» che ha segnato il loro piccolo destino facendoli ritrovare tutti qui, all’Istituto Eugenio Medea di Bosisio Parini. Nel reparto che da 15 anni, unico in Italia, si occupa di riabilitare bambini che hanno subito lesioni cerebrali. Bambini che hanno spesso attraversato il buio del coma. Bambini che stavano affacciandosi alla vita e che devono imparare di nuovo a vivere. L’età media è di 7 anni. La metà dei pazienti, come spiega il primario Sandra Strazzer, ha avuto un trauma cranico. Il più delle volte per banali cadute. Per loro la strega cattiva è arrivata davvero. Ma ora accanto hanno tante buone fatine che li aiutano a ricominciare. Solo che a volte anche le fate hanno bisogno di un aiuto in più. E dunque. In questo reparto a poche decine di chilometri da Milano c’è una stanza dove i ragazzini si ritrovano. Sulla porta ci hanno messo un cartello: «redazione del giornalino». «Specie i ragazzi più grandi si sentivano inutili. La depressione reattiva è uno dei rischi più seri», spiega Mariarosaria Liscio, energica responsabile del servizio di psicologia del reparto. La stanza dei giochi non bastava più. «Dovevamo costruire qualcosa di utile», racconta ancora la psicologa. Così le fatine si sono inventate il giornalino. Titolo: «Giornalisti per caso». Come al solito le buone intenzioni da sole non bastano. Il primo numero è stato stampato grazie a una volonterosa colletta. Poi grazie alla generosità di qualcuno sono arrivati quattro computer, una stampante e una fotocopiatrice a colori. I ragazzi si sono entusiasmati. «Per realizzare 150 copie ci sono stati chiesti 600 euro più Iva», dice la psicologa. Così i «Giornalisti per caso» chiedono un aiuto. Anche piccolo, da versare sul conto corrente. Da parte loro danno i numeri: cc 4482, abi 03104 cab 51270 cin X banca popolare di Lecco filiale di Erba (sulla causale specificare «donazione per giornalino»). Per chi volesse qualche dettaglio in più basta telefonare allo 031.

877449: risponde la gentile dottoressa Liscio. Ovviamente chi darà il suo contributo avrà una copia del giornalino. A pagina 23 troverà il test: «Siete degli autentici generosi?». Potete non farlo. La risposta è sicuramente «sì».

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