Li avevamo lasciati da quando, parecchi anni fa, nel corso di una famosa tournée europea, presentarono la saga di una Medea crudele e vendicativa che poco aveva a che spartire con la maga della Colchide follemente gelosa di Giasone. Anche perché la protagonista era un uomo e l'eroe greco, guarda caso, una donna. E adesso li ritroviamo in questa kermesse alle prese con uno dei loro massimi miti. Ossia con un romanzo del tredicesimo secolo intitolato a quei rivoltosi che tentarono eroicamente di contrastare la corruzione della casa imperiale dominata dai terribili Song. La Scuola dell'Opera di Pechino, da noi presente in scena con l'intero corpus accademico dei suoi allievi e dei loro insegnanti, ha com'è naturale un'altra visione di quella storia patria che affonda nella leggenda. Dato che intitola ai malfamati «Briganti» di una tradizione che intende rovesciare l'opposto ruolo di liberatori. Grazie all'incontro con Patrick Sommier, regista parigino da sempre attratto dall'Oriente, l'intero spettacolo è infatti un singolare mixage di canti, suoni, aeree acrobazie e clamorosi cambi di scena. A cominciare dall'inizio che, come in ogni seminario che si rispetti, ci introduce immediatamente all'azione. Con ben sette protagonisti sette che, sul palcoscenico, giungono disciplinati e senza trucco prestandosi, subito dopo, al rituale ieratico del maquillage. Che li vedrà mutarsi davanti a noi in draghi e principi, in contadini affamati e in nobili declassati pronti a tutto pur di restituire al popolo di cui si dichiarano i portaparola inviati dal cielo la dignità che gli spetta. In ben diciassette scene, dagli artefici del singolare spettacolo denominate A bord de l'eau, i pilastri viventi di questa scuola fondata a Pechino nel 1952 ci introdurranno ai misteri della loro arte teatrale in un crescendo parossistico di gesti tracotanti e di incredibili esercizi fisici che i nostri cugini d'Oltralpe han definito strabilianti. Coniando per loro l'epiteto di «strepitosi Robin Hood dell'Estremo Oriente». Mentre quel poema di ben 2.200 pagine che ha fornito l'estro alla loro appassionata decantazione in Francia sta interessando anche l'editoria.
Per nulla preoccupata dall'impegno di tradurre quel cantico sterminato, a suo tempo considerato una sorta di Bibbia da commentare in famiglia ad uso e consumo dei bimbi per educarli alla virtù e al dovere. Insomma, questi «Briganti» sono un evento da non perdere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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