Pirelli è anche moda e nautica

Dagli impermeabili in caucciù, guardati all’epoca come fossero arrivati dallo spazio a tutta una serie di prodotti ad alta tecnologia ma anche molto «glam», tra i simboli dell’ultima generazione. Dal 1877 a oggi Pirelli è stata protagonista nel settore degli pneumatici, ma anche dell’industrial design. In particolare dal 2002 quando ispirandosi al modello creato per la Ferrari F40, si lancia nel progetto PZero, voluto da Marco Tronchetti Provera. Ma per un brand che da sempre è sinonimo di affidabilità, tecnologia e sportività, la sfida più divertente non poteva che essere il mare: del resto, già nel 1955, l’azienda milanese realizzò Nautilus, il primo gommone italiano. Tre anni fa Pirelli ha stretto un accordo in licenza con Tecnorib, tra i cantieri leader nel settore: il risultato è stata la linea PZero che si è conquistata il favore di critica e pubblico. L’ultimo nato della gamma, tra i protagonisti del Salone di Genova che si chiude proprio oggi, è il PZero 1400 carbonio.
Un modello di quasi 14 metri, aggressivo ma equilibrato nelle linee esterne; largo 3,64 metri e con un peso a secco di 6.400 kg, è in grado di ospitare sino a dodici passeggeri. Sei i compartimenti d’aria, mentre i tubolari hanno un diametro di mezzo metro.

Un gommone «tostissimo» per navigare tanto e in sicurezza: basti pensare che il serbatoio dell’acqua contiene 200 litri e quello del carburante 880. A proposito, per la motorizzazione - sempre con trasmissione a piede poppiero - si può scegliere tra due Volvo Penta diesel da 370 cv e due Mercruiser benzina da 425 cv.

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