Pirelli Sottozero II per condizioni estreme

da Zermatt

L’organizzazione Pirelli ci ha portato fino in cima al ghiacciaio del Plateau Rosa per provare pneumatici invernali di prestazioni al top, in condizioni ugualmente estreme e con adeguato anticipo sulla stagione in cui essi verranno effettivamente montati al posto di quelli per condizioni climatiche calde e intermedi. Prima di noi, Pirelli aveva issato fino a quasi 4mila metri anche tutte le attrezzature necessarie ai test e, soprattutto, le vetture. Uno sforzo organizzativo spettacolare. Pirelli è leader mondiale nel settore dei pneumatici Ultra High Performance per auto, in termini sia commerciali che, ancora più significativo, tecnologici.
La nuova generazione P-Zero ne è il segno più tangibile, con le sue prestazioni che mutuano in modo ineguagliato tra le esigenze della guida estrema e quelle di una resa chilometrica adeguata all’impiego di ogni giorno. Pirelli aveva già riproposto questi livelli qualitativi e prestazionali sulla generazione di pneumatici invernali Uhp SottoZero. Ora i tecnici guidati da Maurizio Boiocchi hanno sottoposto a una completa rivisitazione il loro progetto SottoZero e ne hanno ricavato un’evoluzione che stabilisce i nuovi standard di riferimento in questo specialissimo settore.
Si chiamano Pirelli SottoZero II gli invernali che abbiamo provato sulle piste di neve e ghiaccio ricavate sull’altipiano del Plateau Rosa. Come per i precedenti SottoZero, il segreto della qualità prestazionale dei nuovi SottoZero II risiede nella capacità dei tecnici Pirelli di aver sviluppato una sorta di «muta invernale» delle soluzioni tecniche che hanno decretato il successo, tecnologico e commerciale, di P-Zero. Questo vale, innanzitutto, in termini di struttura portante, cioè il complesso delle tele e delle cinture che formano la carcassa su cui viene applicata la mescola nello speciale composto di polimeri ed elastomeri che genericamente chiamiamo gomma. La carcassa del nuovo Pirelli SottoZero II ha caratteristiche geometriche, a cominciare dalle cinture a zero gradi, e strutturali ottimizzate a ottenere massime prestazioni e resa da una mescola per la cui formulazione i tecnici Pirelli hanno creato un nuovo polimero mirato a garantire, in primo luogo, massime doti di grip a bassa temperatura. Non solo su fondo innevato o ghiacciato, ma anche bagnato o umido, con relativa formazione di poltiglia, spesso più infida della stessa neve. Il nuovo SottoZero II, infatti, si propone come un pneumatico Uhp per vetture di alto potenziale, sportivissime incluse, utilizzabile non solo nel pieno della stagione invernale, ma già a partire da quella autunnale avanzata fino all’inizio di quella primaverile. Per questo, oltre a massime doti di grip a bassa temperatura, alla nuova mescola è stato richiesto anche di assicurare una resa chilometrica adeguata. Nuovo il disegno del battistrada, caratterizzato da una costruzione bi-mescola, con scolpitura asimmetrica e specifica per ciascuna fascia, per assicurare massima stabilità e massimo controllo direzionale.
Abbiamo provato i nuovi SottoZero II su vetture a trazione sia anteriore, sia posteriore e integrale. Nonostante un fondo assolutamente impossibile, come può essere solo quello di una pista scavata nel ghiaccio e ricoperta da un leggero strato di neve. Ebbene, abbiamo ottenuto il massimo. Tutte le vetture equipaggiate con i nuovi SottoZero II (Volkswagen Golf Gti-P Zero, Mercedes Classe C, Audi Tt, Bmw Serie 5 e Alfa Romeo Gt. E anche una Lamborghini Gallardo e una Porsche 911) hanno risposto in modo incredibilmente sicuro, sia nelle variazioni di traiettoria, sia in frenata. La tenuta in curva ha superato ogni più ottimistica aspettativa, come pure la precisione della risposta allo sterzo.

Pirelli SottoZero Serie II è già disponibile, in 36 misure, tutte a profilo super ribassato e per calettamento su ruote da 16 a 20 pollici.

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