Fantasia e inventiva: alcune fra le qualità più caratteristiche degli italiani. Nel bene e nel male. Negli ultimi giorni a Milano, la proverbiale arte di arrangiarsi, la capacità di trovare una soluzione rapida ed efficace ai problemi che via via si presentano, si è scontrata con lEcopass.
Alle prese con quella che in tanti considerano una tassa ingiusta, sentimento probabilmente esacerbato dalle difficoltà tecniche che hanno accompagnato lintroduzione del provvedimento, i milanesi si sono sbizzarriti nellelaborare strategie per eludere locchio elettronico delle telecamere poste ai varchi della Cerchia. Mentre Edoardo Croci, assessore ai Trasporti, dichiara che «Siamo davanti a una riduzione del traffico dentro la Cerchia dei Bastioni di circa il 30%», qualcuno che fa parte di quel 30% pensa di evitare lidentificazione della targa entrando ai varchi in retromarcia: pur di non pagare molti automobilisti si appostano a un ingresso, meglio se largo e non troppo trafficato, e aspettano il momento giusto per ingranare la retro e affrontare, braccio destro appoggiato al sedile del passeggero, i primi dieci - venti metri di «zona rossa». Pratica non rara, fanno sapere i vigili urbani: «Abbiamo riscontrato numerose infrazioni di questo tipo - commenta Roberto Miglio, rappresentante sindacale dei ghisa -. È una condotta irregolare e pericolosa. La multa comminata va da un minimo di 74 euro fino a 296». Cosa dicono gli automobilisti colti in castagna? «Accampano le scuse più improbabili, ma la più gettonata è "scusi era solo un tentativo", appena più frequente di "ah non si può?"».
Ma la fantasia degli automobilisti meneghini ha raggiunto nella scorsa settimana vette molto più alte. Espedienti degni di moderni 007, che si sono scontrati però con la vigilanza attenta che i ghisa hanno effettuato negli ultimi giorni. Ma lidea che va per la maggiore tra i vigili, quella detta a mezza bocca e subito negata, è che con il futuro allentarsi del pattugliamento dei varchi («non possono certo dislocare sempre tutti gli agenti lungo la Cerchia») questi artifici potrebbero invalidare gran parte dellintero sistema Ecopass.
Alcuni fantasiosi applicano del nastro adesivo bianco ai numeri o alle lettere della targa. Visto da vicino lartificio è facilmente smascherabile, ma basta allontanarsi di due tre metri e quella che prima era una «B» sembra una «P», e un «9» può diventare facilmente un «8». Stesso principio, dinamica opposta: basta un pennarello nero e una mano ferma per ottenere lo stesso effetto di camuffamento. E siamo ancora solo allinizio: cè chi con lo scotch trasparente appiccica alla targa delle foglie secche, chi sceglie di rendere illeggibile lettere e cifre utilizzando del fango.
Cè chi affronta invece la missione «come non pagare lEcopass» studiando via alternative per entrare nella cerchia: basta imboccare con lauto le piste ciclabili, come ad esempio in piazza Conciliazione, e rientrare in carreggiata pochi metri dopo. Larte di arrangiarsi non si limita caratterizzare i tentativi di entrata: anche il cercare un parcheggio sta diventando impresa per pochi. Bastava fare ieri un giro esterno della Cerchia per rendersi conto che lestro del «parcheggio creativo», disciplina in cui i milanesi erano già maestri, ha raggiunto con lEcopass nuovi picchi: in via Gian Galeazzo e Filippetti la carreggiata era ridotta di un terzo a causa delle auto in sosta vietata. Nonostante tutto, le voci a favore dellEcopass continuano a farsi sentire: sono bastati pochi giorni per confermare ai verdi di Milano la bontà del provvedimento antismog, e ora il partito ecologista guarda avanti. «Finita la sperimentazione - ha dichiarato Enrico Fedrighini, consigliere comunale - si estenda la tariffazione anche alla Classe 2».
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