(...) Il capogruppo di An in Regione chiede ai magistrati di verificare se quanto raccontato dal Giornale mercoledì «sia la routine, in una regione come la Liguria fortemente ideologizzata, dove la sinistra atea la fa da padrone». «Non vorrei - aggiunge Plinio - che ai consultori arrivasse lindicazione di non adoperarsi per salvaguardare la vita del concepito, senza scoraggiare gli aborti come prevede la legge 194».
Si parte, come detto, dallinchiesta di Stefania Antonetti. La nostra cronista si è recata in quattro consultori familiari e ospedali di Genova fingendo di essere in gravidanza e di voler abortire. Nessuno, però, lha scoraggiata. «La legge 194 è chiara in proposito - riprende Plinio - Chi ha agito in quel modo ha violato tre articoli fondamentali». Non è stato rispettato larticolo 5 che spiegando i compiti di consultori e ospedali dice: devono aiutare la donna in gravidanza a rimuovere le cause che porterebbero allinterruzione di gravidanza. O larticolo 1, che sancisce: linterruzione volontaria di gravidanza non è un mezzo di controllo della nascite. Oppure larticolo 2, sempre sui consultori, che - si spiega - devono attivarsi perché la donna sia messa in grado di evitare di abortire se lo fa per problemi materiali o psicologici. «Tutto questo non è successo alla giornalista del Giornale - ricorda il capogruppo di An - Fosse capitato una sola volta, avrei potuto pensare alla negligenza o alla distrazione del medico. Ma il copione si è ripetuto in quattro ambulatori su quattro. Non stiamo parlando di opinioni, ma di fatti: si è violata la legge 194, i magistrati possono interrogare altre donne, analizzare le statistiche per capire se siamo in presenza di reati e capire di chi sono le responsabilità».
Nel suo esposto Plinio ha inserito la copia dellarticolo. Insiste sul fatto che deve essere la magistratura a fare luce sulla vicenda: «Accerti se ai consultori arrivano da politici o dirigenti sanitari direttive per far abortire alla svelta, la Liguria ha il più alto tasso di aborti in Italia».
Lassessore regionale alla Salute ha assicurato che entro due mesi verrà approvato un nuovo regolamento per i consultori familiari dove entreranno (come prevede la legge) anche i volontari delle associazioni contrarie allaborto. «Alle promesse di Montaldo credo poco - dice Plinio - Ora si deve fare chiarezza sui fatti, gravi, raccontati dal Giornale».
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