È polemica sui monumenti indifesi: «Usiamo i vigili annidati negli uffici»

Più sorveglianza e pene più severe contro i vandali seriali che danneggiando i monumenti e le opere d’arte. Dopo che un uomo non ancora identificato, ma che le forze dell’ordine stanno cercando, ha sfregiato la Fontana del Moro in piazza Navona e ha tirato un sampietrino contro quella di Trevi, si corre ai ripari. Almeno 1.200 telecamere di quelle collegate alla Sala sistema Roma sono puntate su monumenti e piazze importanti della capitale. Fin dall’alba di ieri i vigili sono stati impegnati a controllare movimenti insoliti di turisti che si avvicinano ai monumenti. È stato anche diffuso l’identikit del vandalo: è un uomo di circa 45 anni, alto un metro e 75, con pochi capelli, che due giorni fa indossava una maglietta scura, jeans e scarpe Converse. Il Colosseo inoltre avrà alla fine del suo restauro, che comincerà in autunno, 60 nuove telecamere di sorveglianza. Sempre sabato un turista era stato fermato con un pezzo dell’anfiteatro Flavio. Il sottosegretario ai Beni culturali, Francesco Giro, ha detto che «ci vorrebbero più vigili per strada e meno negli uffici. Serve una gestione migliore delle forze dell’ordine.

La presenza fisica nelle piazze o per le strade non garantisce solo la sicurezza di siti sensibili, ma anche quella dei cittadini e dei turisti». Il ministro Giancarlo Galan ha invece annunciato che chiederà un inasprimento delle pene per i vandali.

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