Di sicuro cè che Renato Scovazzi, 40 anni, è morto sul colpo in un incidente su viale Leone XIII venerdì scorso: fatto letteralmente a pezzi mentre guidava la sua moto da una Ford guidata da un nomade sotto effetto di cocaina che aveva invaso la corsia opposta effettuando uninversione a U. E di sicuro cè anche che il rom è libero. Contro di lui non è stata emessa alcuna misura cautelare da parte dellautorità giudiziaria. Il Gip non ha trasformato lo stato di fermo in arresto malgrado il rom fosse sprovvisto, nel momento in cui è stato fermato, dei documenti personali e della vettura. E malgrado lauto non fosse neanche assicurata. E malgrado, soprattutto, Nasser, questo il nome del nomade peraltro con precedenti per furto, sia risultato positivo ai test tossicologici: guidava sotto effetto di cocaina. Malgrado tutto questo luomo per ora se lè cavata con qualche escoriazione, medicata al San Camillo, una multa di 37 euro per guida senza patente e una denuncia a piede libero dei vigili urbani del XVI gruppo. Per ora. Perché contro il nomade, 31 anni, di nazionalità serba e ospite dellinsediamento di Campo Romano, la procura ha aperto un fascicolo nel quale si ipotizza il reato di omicidio colposo.
Ma la città non ci sta. La libertà di Nasser, malgrado le spiegazioni cavillose giunte nel pomeriggio di ieri da piazzale Clodio («siccome limmigrato non è mai stato arrestato non poteva essere scarcerato»), appare uningiustizia palese. E ieri il sindaco Walter Veltroni ha sentito il bisogno di scrivere una lettera a Giovanni Ferrara, procuratore capo della Repubblica presso il tribunale di Roma, per esprimere, pur «senza entrare nel merito della legittimità del provvedimento, il disagio e la preoccupazione profonda della cittadinanza intera colpita nelle sue aspettative di sicurezza».
Rincarano la dose Samuele Piccolo, consigliere comunale e membro della commissione Affari Sociali e Claudio Casano, consigliere del XVII municipio, entrambi di An. «La libertà immediata del cittadino serbo contestuale al pagamento di una multa di 37 euro per guida senza patente - accusano i due - è unoffesa grave, una ferita profonda che lacera il già precario equilibrio nei rapporti tra i romani e gli stranieri. Mentre la stragrande maggioranza dei cittadini chiede sicurezza, tranquillità e certezza della pena, chi libera i delinquenti prima ancora che subiscano il processo desta nella gente comune incertezza e sfiducia nella giustizia».
Sul dossier dellincidente, che raccoglie tra le altre cose le prime dichiarazioni dei testimoni oculari, i rilevamenti effettuati dai vigili urbani, vige ovviamente il segreto istruttorio. Nei giorni scorsi si era ipotizzata una consegna tardiva dei test tossicologici da parte dei vigili urbani, che non sarebbero stati quindi a disposizione del Gip al momento in cui questi si è pronunciato sullarresto. Il comandante dei vigili urbani del XVI gruppo Pietro Di Girolamo, smentisce questa notizia: «I vigili urbani - assicura - hanno seguito le procedure standard che si effettuano in caso di incidenti mortali e tutti gli elementi, compreso lesito del test tossicologico, erano stati consegnati per tempo al magistrato».
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