L’ispezione di venerdì altro non era che un assaggio. Dopo essersi affacciati nei sotterranei e nei laboratori di analisi e di radionucleare, oggi all’Umberto I tornano all’attacco i carabinieri del nucleo antisofisticazioni per effettuare nuovi e decisivi controlli. Un blitz determinante al fine di individuare i responsabili del degrado e del mancato rispetto delle norme igieniche, in seguito al quale verranno scoccati i primi avvisi di garanzia. La prima relazione presentata dai Nas alla fine della scorsa settimana del resto parla chiaro e, sostanzialmente, conferma quanto segnalato dall’inchiesta dell’Espresso. Dando una scorsa al rapporto viene fuori che gli investigatori hanno riscontrato carenze strutturali gravi, il malfunzionamento dell’impianto antincendio in diversi reparti e numerose altre mancanze, mentre i sotterranei sono stati definiti senza mezzi termini «terra di nessuno». Tutto a posto invece per quanto riguarda il laboratorio di radionucleare dove non è stata rinvenuta la presenza di prodotti nocivi. In regola anche il laboratorio di malattie infettive: i virus all’interno delle provette sono risultati inattivi.
Questa non è certo la prima volta che i militari vanno a dare una sbirciatina nell’ospedale romano. Di segnalazioni come quelle contenute nel rapporto di venerdì ne sono già state fatte a grappoli in precedenza. Intervenuto ieri sulla vicenda, l’ex direttore generale del Policlinico Riccardo Fatarella ha ricordato: «Nel 1998 ricevemmo oltre 300 verbali da parte del Nas, delle Asl e di altri organi di controllo per problemi relativi all’igiene e alla sicurezza. Per riportare la situazione alla normalità impiegammo un anno e mezzo. Ma evidentemente le cose sono nuovamente peggiorate». Tuttavia non è necessario risalire al secolo scorso: l’ultimo episodio della serie rimonta a questa estate, quando i militari hanno chiuso la camera mortuaria per via dello stato di degrado e di sporcizia in cui si trovava.
Nel tentativo di dare una svolta alla situazione, il presidente della Regione Piero Marrazzo si è concertato con l’assessorato alla Sanità e ha disposto controlli in tutti gli ospedali del Lazio, allo scopo di stanare l’esistenza di altri scenari simili a quelli venuti alla luce in questi giorni. A effettuare le ispezioni, a partire dalle prossime settimane, saranno le stesse unità dei servizi ispettivi regionali in azione ora all’Umberto I.
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