"Evitare l'escalation e riaprire il dialogo": colloquio telefonico tra Meloni e il presidente dell'Iran

Palazzo Chigi ha fatto sapere che, nell'ambito dei contatti che sta tenendo in questi giorni sulla situazione in Medio Oriente, Giorgia Meloni ha avuto un colloquio telefonico con il presidente dell'Iran Masoud Pezeshkian

"Evitare l'escalation e riaprire il dialogo": colloquio telefonico tra Meloni e il presidente dell'Iran
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Scongiurare un allargamento del conflitto in corso a Gaza: è questo il messaggio di fondo, o meglio l'augurio, che Giorgia Meloni ha inviato a Masoud Pezeshkian nel corso della conversazione telefonica andata in scena tra il presidente del Consiglio italiano e quello della Repubblica Islamica dell'Iran. Nelle ore più calde per il Medio Oriente, Meloni ha avuto un colloquio con il neo leader di Teheran invitando l'interlocutore a riaprire la via del dialogo. La comunità internazionale, infatti, teme che l'Iran - che ha accusato Israele di aver ucciso il capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, con un raid nella capitale iraniana - possa vendicarsi colpendo Tel Aviv e scatenando una guerra su scala regionale. Da questo punto di vista, il contatto tra Meloni e Pezeshkian è servito per attenuare la tensione, o quanto meno per invitare alla calma una delle parti coinvolte.

Il colloquio tra Meloni e Pezeshkian

In una nota Palazzo Chigi ha fatto sapere che, nell'ambito dei contatti che sta tenendo in questi giorni sulla situazione in Medio Oriente, Meloni ha avuto un colloquio telefonico con Pezeshkian. "Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nell'ambito dei contatti che sta tenendo in questi giorni sulla situazione in Medio Oriente, ha avuto oggi un colloquio telefonico con il presidente della Repubblica Islamica d'Iran, Masoud Pezeshkian", si legge nel comunicato ufficiale.

Il premier italiano "ha sottolineato la necessità di scongiurare un allargamento del conflitto in corso a Gaza, anche con riferimento al Libano, invitando l'interlocutore a evitare un'ulteriore esclation e a riaprire la via del dialogo". "Il presidente ha infine reiterato il costante impegno dell'Italia a favorire la pace e la stabilità della regione attraverso il necessario raggiungimento del cessate il fuoco nella Striscia, la liberazione degli ostaggi e il rafforzamento dell'aiuto umanitario alla popolazione civile", si è quindi conclusa la nota stampa.

Cosa succede in Medio Oriente

Sono, come detto, ore caldissime per il Medio Oriente. Funzionari occidentali starebbero cercando di "convincere le parti interessate nella regione" in merito "ad una nuova proposta per raggiungere la cosiddetta calma sostenibile", che comprende "la fine della guerra a Gaza e la conclusione di un accordo di scambio di prigionieri" a condizione che "l'Iran e gli Hezbollah rinuncino ad attaccare Israele", ha scritto il sito del quotidiano Al-Araby Al-Jadeed, ritenuto vicino alle autorità del Qatar.

La testata in questione sostiene che la proposta è stata ampiamente diffusa negli ultimi quattro giorni nei circoli occidentali e arabi strettamente legati alle parti in conflitto, compresi paesi della regione che intrattengono rapporti amichevoli con Teheran e hanno svolto ruolo di mediazione tra quest'ultima e le potenze occidentali nei periodi precedenti durante le discussioni sull'accordo nucleare.

"Fonti occidentali che hanno familiarità con le consultazioni degli ambienti interessati alla proposta suggeriscono la possibilità che Teheran e Hezbollah accettino l'idea, soprattutto se nel caso in cui l'accordo soddisfi le richieste di Gaza e metta fine alla guerra", ha rimarcato il quotidiano edito a Londra.

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