Michele a sette anni viveva con tante barriere attorno. La vita per lui era diventata una trappola mortale. Sentire solo l'odore di alcuni alimenti poteva essere per lui fatale: affetto da una gravissima forma di allegria alimentare multipla associata ad asma, choc anafilattico anche solo con la minima esposizione a determinati alimenti. Latte, uova, nocciole, pesce, frutta: «veleni» per il piccolo che fino a pochi mesi fa non poteva condurre una vita come tutti i suoi coetanei. Controllato a vista in ogni momento, per evitare il rischio che entrasse in contatto con i suoi «nemici». La sua allergia era così grave, il livello di immunoglobuline E nel sangue (IgE, anticorpi responsabili delle allergie) talmente elevato, tale da non poter assumere neanche il farmaco che tiene sotto controllo la malattia, a causa degli effetti collaterali che si manifestano se somministrato al di sopra di una determinata soglia di IgE.
Poi, la svolta: ad agosto dell'anno scorso all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma Michele è stato sottoposto a un trattamento innovativo, il «lavaggio selettivo» del sangue. Il primo nel suo genere, effettuato con un macchinario in grado di eliminare dal sangue solo gli anticorpi che scatenano le allergie. Il procedimento si chiama plasmaferesi (in questo caso plasmaferesi selettiva) e consiste nel separare globuli rossi e plasma: viene usato comunemente nei pazienti che seguono terapie antirigetto dopo un trapianto o quando sono affetti da malattie autoimmuni gravi. Consiste nel creare una circolazione extracorporea attraverso una macchina che depura il sangue da tutti i tipi di anticorpi nocivi. «Il vantaggio del nuovo macchinario, utilizzato al Bambino Gesù già da tempo, sta nella capacità di essere selettivo - spiega Stefano Ceccarelli, responsabile del Servizio di Aferesi del Bambino Gesù -. Consente infatti di eliminare dal sangue uno specifico tipo di anticorpi, mantenendo tutte quelle sostanze che verrebbero invece tolte dal circolo sanguigno con la plasmaferesi generica tradizionale. Inoltre, grazie al ridotto volume di sangue che finisce in circolazione extracorporea, è adatto anche per i pazienti di basso peso, quindi per i bambini». Ma non solo. Dopo il caso di Michele si aprono nuove prospettive: «La procedura apre nuove strade alla cura delle allergie ed è indicata per i bambini affetti da tutte le forme più gravi della malattia allergica, anafilassi, dermatite atopica e asma grave che non possono assumere il farmaco specifico», sottolinea Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia del Bambino Gesù. «Si tratta di bambini che hanno una ridotta qualità della vita, difficoltà a frequentare la scuola e a giocare con i compagni.
Non riescono a interagire con il loro ambiente e i genitori sviluppano tutta una serie di barriere per preservarli dagli attacchi delle loro allergie». Una favola a lieto fine per Michele, un caso che per la sua unicità e complessità, farà la storia, materia di studio raccontato in un articolo appena pubblicato sulla rivista scientifica «Pediatrics».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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