Morto nell'adempimento del dovere. Un piacevolissimo dovere che per lui, nel corso di mezzo secolo di onorata carriera, si è trasformato in un micidiale diritto. Infatti martedì notte il Zanza, 63 anni, l'infaticabile (almeno fino a 48 ore fa) re dei playboy di Rimini è stato tradito dal suo cuore (nulla di romantico, solo un prosaico infarto) mentre - raccontano le cronache - «si era appartato in auto con una 23enne»: notare il profumo di borotalcoso amarcord che si leva, come una nuvola di polvere demodè, dall'espressione «si era appartato in auto»; roba da fidanzatini nell'Italia del boom economico, quando la Fiat 500 era l'alcova perfetta per «andare in camporella» (altra immagine moderna quanto le palline di naftalina nel cassone della biancheria). Lo stesso cassone nel quale Maurizio Zanfanti (il vero nome del Zanza) aveva riposto strati di ricordi come fossero pile di camicie col collo largo e a punta, linee «eleganti» negli anni '70. Quante ne aveva fatte innamorare il Zanza con quelle floreali camicie di seta profumate Ted Lapidus, l'eau de cologne dei vitelloni di classe. E il Zanfa di classe ne aveva da vendere, anche se l'abitudine di portare il certificato anti-Aids nel portafoglio non rappresenta certo il massimo dello stile.
«Erano tempi brutti e io l'attestato di sana e robusta costituzione fisica lo avevo sempre tra i documenti, insieme all'immancabile preservativo», ricordava poeticamente il Zanza.
Le sue estati più roventi si consumarono all'ombra di cabine e ombrelloni durante il triennio '70-'80-'90. Zanfanti ha legato il suo successo a quello delle notti magiche del «Blow Up» (una specie di «Piper» in salsa romagnola) che ne consacrò la fama internazionale di latin lover, con «migliaia di straniere impazzite per lui». Poi, nel 2000, il ritiro dalle scene con un'ammissione di «resa» che fa invidia al 99,9% degli uomini: «Ormai le mie prestazioni sono in calo, sono passato dalle 150 conquiste all'anno a meno di 70».
«Gli anni passano, ma la voglia resta», aveva scritto pochi giorni fa su Facebook, prima del fatidico «rapido rapporto» che ha sancito l'addio del mito: «rapido rapporto», eccolo un altro dettaglio di gossip che i cronisti della riviera non si sono fatti sfuggire.
In realtà dietro la sua ultima, sfortunatissima, performance si cela un imbarazzante segreto. Che rischia di oscurare lo storico primato delle conquiste amorose del Zanza: la «bella 23enne» con cui l'ex playboy italiano celebrato nel mondo si era «appartato» svolgeva infatti la professione di «escort». E - confessiamolo - per uno sciupafemmine da record rimanerci secco «appartato in auto» con una «escort dell'est», durante «un rapido rapporto» non è proprio il top del curriculum. Comunque sia, onore al Zanza, che, nonostante l'ingloriosa nemesi sessuale di martedì notte, ha sempre tenuto alto il buon nome dell'Italia.
Quand'era in vita, la Bild (invidiosa, ma al tempo stesso ammirata, per la miriade di turiste tedesche «castigate» dal Zanza) gli dedicò due pagine speciali. Oggi sulla Bild ci sarà posto per un necrologio? Tante attuali milf teutoniche, che da giovani villeggiarono a Rimini, apprezzerebbero il gesto.
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