Roma. Aggredita con una siringa in pieno centro. Stava togliendo la catena alla bicicletta quando ha sentito una puntura alla schiena. Subito dopo la fuga dell'aggressore. Panico per le vie dello shopping natalizio a Roma dopo la denuncia di una donna di 40 anni, madre di due bambini, che mercoledì pomeriggio si è presentata in ospedale, allo Spallanzani.
Dai primi accertamenti non sembra che le sia stato inoculato alcun virus o sostanze stupefacenti ma la paura è tanta. «Era mezzogiorno, ero in via Angelo Brunetti, mi sono abbassata per togliere la catena alla bicicletta e si è alzata la giacca sulla schiena. All'improvviso ho sentito una puntura. Non so cosa fosse esattamente, forse una piccola siringa. Sono certa, comunque, che fosse un ago. Ho alzato lo sguardo e ho visto un uomo allontanarsi». Ascoltato la donna, i carabinieri hanno subito avviato le indagini per identificare il sospetto «untore». Il fatto è accaduto su una strada del Campo Marzio, tra via di Ripetta e via della Penna, a pochi passi dai Palazzi del Governo, in pieno giorno. Sono le 12 quando la donna, residente nel rione, esce da un negozio per riprendere la bici legata a un palo. L'uomo alle sue spalle viene congelato dalle telecamere di sicurezza di alcuni negozi. Una specie di punk: cresta alta in testa e il resto dei capelli rasati, smanicato nero, felpa beige, e jeans scoloriti. L'uomo, come se nulla fosse, disturbato da alcuni passanti che stavano sopraggiungendo, si allontana immediatamente.
«Mi sono spaventata - continua la donna -, sono rimasta come impietrita, avevo paura che potesse farmi del male. Per un po' l'ho seguito con lo sguardo. Lui ha continuato ad andare avanti compiendo atti di vandalismo lungo la strada. Appena mi sono ripresa sono salita in bici e l'ho seguito fino a raggiungerlo. Quando mi ha visto, però, è scomparso tra la folla». Volatilizzato con la sua siringa. La poveretta ha immediatamente denunciato l'accaduto a una postazione di carabinieri prima di recarsi per un controllo al pronto soccorso. «Ho avuto paura, ho sentito storie di gente punta da squilibrati con siringhe infette. Ho pensato subito all'Aids, ma anche al Covid e all'epatite». Un caso isolato? Un episodio che, comunque, riporta al fenomeno del needle spiking, letteralmente «puntura di ago», una pratica criminale segnalata inizialmente nel Regno Unito e in Irlanda, dove ad alcune persone sono state iniettate droghe o sedativi non meglio identificati, di solito in posti affollati come le piste da ballo di una discoteca. Tutto per poterle poi abusare o rapinare.
Insomma, simile alla droga dello stupro, lo «spiking» viene utilizzato da criminali per sottrarre oro e gioielli ai malcapitati. «Sono fortunata - conclude la 40enne - perché non è uscito sangue anche se mi sono gonfiata. Dovrò comunque sottopormi ai test per hiv ed epatite. È stato veramente un trauma, piangevo disperata».
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