Gli alfaniani accusano Renzi: "Ci chiede la fine di Gentiloni"

Pizzolante (Ap) va all'attacco: "Da febbraio l'ex premier ci chiede di far cadere il governo. Vuole la rivincita"

Gli alfaniani accusano Renzi: "Ci chiede la fine di Gentiloni"

"Renzi ha la smania di prendersi la rivincita dalla sconfitta sonora del referendum" del 4 dicembre, "ed è da febbraio che chiede a noi di far fuori Gentiloni. In cambio ci ha detto: la legge elettorale scrivetela voi". Lo dice a Repubblica Tv Sergio Pizzolante, componente della segreteria nazionale di Alternativa Popolare. "Noi non abbiamo chiesto il 3 per cento - spiega ancora Pizzolante - ma è lui che ci ha offerto il 3, il 2, l’1 e lo 0,5%. Questa è la verità storica sulla quale Renzi non risponde". Insomma non si spegne la tensione tra gli alfaniani e Renzi. Il segretario del Pd ieri aveva messo nel mirino Alfano: "Se sei stato cinque anni al governo, hai fatto il ministro di tutto e non prendi il 5% non è che possiamo fermare tutto". E ancora: "Se io avessi voluto sarei rimasto a palazzo Chigi. Lui mi diceva di restare. Ho impressione che sia più la paura loro di non tornarci. Non è accettabile nel 2017 il veto dei piccoli partiti", ha affermato l'ex premier. Insomma ormai è guerra aperta tra il Pd e Alternativa Popolare. Pizzolante poi rincara la dose: "Renzi è uno strano fenomeno. Se non ha un nemico da insultare o da rasserenare, non sta bene. D’Alema, Bersani, Letta, Cuperlo, Orlando e adesso Alfano e Gentiloni. In Italia, più di ogni altro paese europeo i populisti, fra M5S e Lega, sono quasi al 50% e il problema di Renzi qual è? Alfano! E qual è il delitto commesso da Alfano? Non aver fatto cadere Gentiloni già nel mese di febbraio". Infine afferma: "Perchè bisognava e bisogna far cadere Gentiloni? Perchè il nostro vuole la rivincita, dopo il referendum. Perchè - accusa - gli è stato tolto il giocattolo del governo e adesso lo rivuole. È un capo che divide e si alimenta d’odio. Gli ritornerà tutto contro. Non riavrà il giocattolo. Un’altro, prima di Renzi, aveva detto: »molti nemici molto onore. Non ha fatto una bella fine".

Le parole di Pizzolante hanno nuovamente agitato le acque a sinistra e arriva il commento di Mdp: "Le dichiarazioni di alcuni deputati di Alternativa popolare sulle manovre di Renzi per far cadere il Governo sin dal mese di febbraio lasciano allibiti", afferma il deputato di Mdp Arturo Scotto che aggiunge: "Se dovessero avere conferma sarebbe evidente che il principale fattore di destabilizzazione della legislatura è stato il Pd. Insomma, è come se Matteo Renzi avesse appeso fuori Palazzo Chigi il cartello ’torno subitò. Sarebbe ora che anche Gentiloni dicesse una parola", conclude Scotto.

"Mi dispiace per il partito di Alfano perché i partiti piccoli, sotto il 5%, non rientreranno in Parlamento: quindi capisco il loro nervosismo", replica Matteo Renzi, "Quanto al governo da far cadere, io ho fatto cadere il mio, di governo. Mi sono dimesso perché avevamo perso il referendum tutti insieme e io mi sono dimesso.

Quelli del partito di Alfano la parola dimissioni, lasciare la poltrona, non la conoscono benissimo. Ma questo non vuol dire niente. L'importante è che Alfano faccia bene per questi restanti mesi il ministro degli Esteri. In bocca al lupo per tutti. Poi, se fanno più del 5%, evviva per loro".

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