Milano - La resa dei conti si avvicina. Angelino Alfano da una parte, Lombardia popolare dall'altra. Lunedì Alternativa popolare metterà ai voti il suo destino, con un rischio altissimo di spaccature. Due le mozioni. La prima prevede un'alleanza politica col Pd ed è caldeggiata dal presidente del partito. La seconda se l'è intestata l'ex ministro Maurizio Lupi, oggi coordinatore di Ap, e prevede una corsa solitaria del partito alle elezioni Politiche. Nonostante la débâcle siciliana, la mozione pro Pd sembra favorita nello stato maggiore di Ap, prevalentemente meridionale. Il negoziato con Matteo Renzi sui seggi sarebbe già iniziato. Eppure l'altra anima del partito, quella lombarda, di un matrimonio col Pd non vuole neanche sentir parlare. Già nell'ultima direzione, furono i lombardi a opporsi al documento Alfano-Lupi, che non contemplava la possibilità di un accordo col centrodestra. I tre voti contrari furono quelli dell'ex governatore Roberto Formigoni, del presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo e dell'ex sindaco Gabriele Albertini. Altri voti dei lombardi sono andati per un estremo atto di fiducia a Lupi, che tuttavia continua a essere ambiguo. La sua mozione ora sembra il tentativo disperato di tenere unito il partito, ma un pezzo di Ap andrà in ogni caso col Pd. Visto da Milano, un accordo con Renzi è un'eresia, anche perché in primavera si voterà anche per le Regionali e i popolari lombardi sono lealmente alleati (e in giunta) con Roberto Maroni, che tiene in conto i loro discreto radicamento, lascito dei tanti anni al governo al Pirellone. Martedì si è riunita la direzione provinciale di Milano, che al 90% guarda al centrodestra (con cui Ap governa 5 municipi di Milano e con cui ha corso alle Comunali). Se lunedì passasse la linea di Alfano, probabilmente Lupi lo seguirebbe, ma i lombardi no: un minuto dopo comincerebbero a lavorare su un soggetto nuovo, liberal-popolare. Con questo spirito, alcuni di loro nel week end parteciperanno al nuovo «Megawatt» con cui Stefano Parisi, al Teatro Franco Parenti di Milano, presenterà il suo programma di governo. Due consiglieri regionali di Lombardia popolare hanno aderito a Energie per l'Italia, Daniele Nava e Mauro Piazza.
Forse parteciperà anche Cattaneo, che con Parisi ha da tempo un rapporto proficuo. Sicuramente ci saranno l'assessore regionale (e coordinatore milanese) Luca Del Gobbo e l'unico consigliere comunale, Matteo Forte, che alle Comunali ha raccolto più preferenze di Lupi.
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