La curva dei contagi risale mentre scende l'età dei positivi e la maggioranza dei contagiati è asintomatica. Un dato confermato anche dal Report settimanale del ministero della Salute: la maggioranza dei contagiati è passata dagli over 60 ai trentenni. Anche per questo all'aumento dei positivi non corrisponde per fortuna un aumento dei ricoveri in proporzione.
In 24 ore sono stati effettuati 77.442 tamponi. I nuovi positivi individuati sono 845 contro i 642 di due giorni fa. Sempre Veneto e Lombardia le regioni più colpite con rispettivamente 159 e 154 nuovi casi. Impennata anche nel Lazio: 115 nuovi casi. Il 75 per cento di importazione.
Aumentano i ricoveri in terapia intensiva da 66 a 68. Per capire la differenza con le settimane nelle quali si rilevava uno stesso numero di nuovi positivi si può prendere il dato del 16 maggio. Quel giorno erano stati registrati 875 nuovi casi ma i ricoveri in terapia intensiva allora erano 775, dieci volte tanto. Le ragioni sono sicuramente complesse ma entra in gioco l'età più bassa dei contagiati che in moltissimi casi sono asintomatici e quindi individuabili soltanto con il test.
Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, avverte: «Per la terza settimana consecutiva aumenta il numero di casi di Covid 19 nel nostro Paese. Anche se Rt a livello nazionale resta di poco al di sotto di 1 (0,83). Diversi focolai sono segnalati nel Paese, molti di questi sono dovuti a persone che rientrano da paesi ad alta incidenza o a casi importati».
Il periodo preso in considerazione per il Report va dal 10 al 16 agosto 2020. Presumibilmente si tratta quindi di persone esposte al virus 2-3 settimane prima della notifica, ovvero prevalentemente alla fine di luglio.
Lo studio evidenzia cambiamenti nel profilo dell'epidemia e del comportamento del virus. Per il periodo preso in considerazione la maggior parte dei contagi è avvenuta sul territorio nazionale, i casi importati sono il 28,3 per cento del totale. Gli esperti sottolineano che è avvenuta «una transizione epidemiologica dell'epidemia da SARS-CoV-2 con un forte abbassamento dell'età mediana della popolazione che contrae l'infezione».
L'età mediana dei casi diagnosticati nell'ultima settimana è di 30 anni. Cambiano i luoghi di diffusione del virus: dalle Rsa e dalle strutture sanitarie si è passati a focolai «associati ad attività ricreative sia sul territorio nazionale che all'estero ed una minore gravità clinica dei casi diagnosticati che, nella maggior parte dei casi, sono asintomatici».
L'Istituto Superiore di Sanità e ministero invitano comunque a non abbassare la guardia perché l'Italia si trova «in una fase epidemiologica di transizione con tendenza ad un progressivo peggioramento».
Un invito alla cautela arriva anche dal presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli.
«Non sappiamo se ci sarà una seconda ondata di Covid nè di che portata sarà, ma non sarà della stessa portata che abbiamo dovuto affrontare a fine febbraio, marzo e aprile, perchè il Paese è decisamente in grado di garantire alcune strategie cruciali per individuare e circoscrivere i focolai epidemici e produrre dispositivi individuali per prevenire la diffusione del contagio». assicura il professore.
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