Altri dieci clandestini morti in mare

Recuperate 4800 persone in due giorni. L'Austria: giusto ripartirli in tutti i Paesi Ue

Altri dieci clandestini morti in mare

A due settimane dal naufragio costato la vita a quasi 900 migranti, il flusso di persone in fuga dalle coste dell'Africa non si ferma e, anzi, accelera. Sono circa 4.800 le persone messe in salvo al largo della Libia e nel canale di Sicilia tra sabato e ieri. ma ci sono anche dieci corpi senza vita recuperati. La guardia costiera fa sapere che sette corpi sono stati trovati su due barconi stipati di migranti, mentre altri tre sono stati recuperati in mare.

Dalla Libia giunge invece notizia che la guardia costiera libica ha intercettato cinque barconi con 500 clandestini a bordo: è stato loro intimato di navigare verso Misurata, dove c'è un centro detenzione per immigrati.

Intanto il cancelliere austriaco Werner Faymann ha ribadito il suo sostegno per «rapide regole a livello di Unione Europea per cui in futuro tutti i 28 Paesi membri si dichiarassero disponibili ad accogliere rifugiati proporzionalmente alla propria popolazione.

È totalmente assurdo l'attuale sistema in cui i rifugiati devono essere accolti dal primo Paese in cui arrivano. Questo significa che Malta, l'Italia e la Grecia dovrebbero dare accoglienza a tutti i rifugiati del Mediterraneo, il che è impossibile», ha detto il cancelliere.

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