All'inizio non potevano vedersi. Un colpo di fulmine ma alla rovescia, sguardi che inceneriscono e parole che ti levano la pelle. Kohl, l'uomo che ha riunificato le Germanie, quand'era solo Helmut, un diciottenne bullo e attaccabrighe, scatenò una rissa per una bottiglia di vino sparita alla festa del liceo, il Leuschner di Ludwigshafen, sul Reno. C'era anche Hannelore, la prima della classe, bionda, altezzosa e di gusti difficili. Disse: «Che razza di buzzurro...», che detto in tedesco è ancora più tagliente, e se la svignò con le amiche. Helmut il bullo la conquistò al secondo ballo, sul casquè di una Cumparsita. Non si lasciarono più.
Anche a Michelle LaVaughn Robinson, non ancora signora Obama, Barack non piaceva per niente. Quando si presentò stagista allo studio legale Sidley & Austin dove lei lavorava era vestito come Fantozzi, guidava un rottame arrugginito e si presentò in ritardo. Fece subito una cosa che lei odiava: si accese una sigaretta. «Una cosa orribile, un gesto che sarebbe stato di per sé sufficiente a smorzare qualsiasi mio interesse, se mai ne avessi avuto uno». Accettò una cena con lui dopo un mese di no. Si baciarono sul gelato.
I grandi amori, o gli amori dei Grandi, a quanto pare cominciano tutti così, con il disprezzo a prima vista, con l'amore che ti dispiace. Con un San Valentino che sembra promettere più una strage a Chicago che un appuntamento romantico. A partire dal più fatale degli amori, quello che costò la corona al re d'Inghilterra. Quando fu presentato a Wallis Simpson il duca di Windsor chiese se le mancava il riscaldamento centralizato all'americana. E lei: «Mi rincresce dirvelo altezza, ma mi deludete... Tutte le americane in visita nel vostro Paese si sentono sempre rivolgere la stessa domanda. Francamente dal Principe di Galles mi sarei aspettata qualcosa di più originale...». Le dimostrò presto di quante cose curiose fosse capace.
Il due di picche se lo beccò anche l'uomo che vinse la seconda guerra mondiale, il generale Dwight Eisenhower che incontrata Mamie Doud a una cena danzante le chiese subito un appuntamento. Mi chiami tra un mese, gli rispose, lui invece la bombardò di chiamate, una ogni quarto d'ora, a partire dal giorno dopo. Stremata accettò di vederlo la sera stessa. Dwight arrivò con quattro ore di anticipo, tre mesi dopo erano fidanzati. Quasi così andò a Donald Trump con Melania Knavs, 52 anni lui, 28 lei. Spedì al bagno la signora che l'accompagnava, era la festa della moda di New York, e le chiese il numero di telefono. Semmai il contrario, la risposta di Melania, mi dia il suo e poi vediamo. «Se gli avessi dato il mio numero, sarei stata solo una delle tante. Si capisce molto di un uomo dal tipo di numero che ti dà. Lui mi ha dato tutti i suoi numeri». Gli telefonò dopo una settimana.
Poi c'è sempre un altro. La Merkel, ancora signorina Angela Kaisner, a 23 anni aveva già sposato il compagno di università Ulrich Merkel, di cui porta ancora il nome, ma prima di divorziare si era già messa con Joachim Sauer, il suo compagno di oggi. E Cherie Booth, nonostante le apparenze scoraggianti, era per l'amore libero e anticonformista. Quando conosce Tony Blair,giovani avvocati tutti e due, lei, cattolicissima, si vedeva contemporaneamente con altri due ragazzi. E per uscire insieme la prima sera presero un autobus: «Un bus a due piani, noi andammo a sederci di sopra ed era completamente vuoto. Quando scendemmo ci conoscevamo molto di più di quando eravamo saliti... e la mattina dopo ancora meglio». Insomma, ci siamo capiti...
Sfacciato fu Sarkozy al primo appuntamento con la Bruni. Disse: «Carla, sei capace di baciarmi in bocca davanti a tutti?». Le promise: «Saremo meglio di Marilyn e Kennedy», ma lei frenò: «Fidanzarmi? Solo con un uomo che mi dia un figlio». Fu accontentata.
Macron si innamorò di Brigitte quando lei insegnava al liceo gesuita di Amiens. Aveva 16 anni, lei 40, a 17 promise di sposarla. Non sarebbe mai successo niente se quel ragazzino non gliel'avesse presentato la figlia Laurence. «Mamma, Emmanuel mi piace così tanto...»
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