Il bilancio parla chiaro: grazie all'impegno della Guardia di Finanza è vita dura per i narcotrafficanti in Italia.
I dati ne sono la prova: nel 2018 si è registro un deciso incremento dei quantitativi di sostanze stupefacenti sequestrati dai reparti del Corpo, pari a oltre 100 tonnellate, rispetto ai dati complessivi delle annualità precedenti.
A fronte di 37,8 tonnellate di stupefacenti sequestrate nel 2016 e 79,6 tonnellate del 2017, nel 2018 le Fiamme Gialle hanno recuperato 100,6 tonnellate di droga. Di queste 95,3 tonnellate sono di hashish e marijuana, che sono le droghe più consumate dagli italiani, 3,9 tonnellate di cocaina, 353 chili di eroina, 147.637 piante di cannabis, 14,5 chili di droghe sintetiche, 1,3 tonnellate di droghe psicotrope e 212 mezzi. Dati in forte crescita visto che, ad esempio, nel 2017 la quantità di hashish e marijuana sequestrata era pari a 73,7 tonnellate e quella di cocaina a 3,07 tonnellate.
Il numero degli interventi eseguiti e delle violazioni alla normativa antidroga riscontrate, risulta sostanzialmente in linea con il trend delle annualità precedenti. Gli interventi sono stati, infatti, 17.504 contro i 16.325 del 2017. Le violazioni riscontrate sono state, invece, 18.204 contro le 17.036 dell'anno precedente.
I soggetti verbalizzati risultano 22.042. Di questi 6.344 sono stati denunciati all'Autorità giudiziaria e 1909 arrestati.
Tra le operazioni di maggiore rilievo si ricordano l'operazione «Phoenix» del gennaio 2018, quando grazie agli uomini del Nucleo Pef di Bari fu sequestrato a Roma un autocarro condotto da uno spagnolo, poi arrestato, che trasportava 636,55 chili di droga. Ma anche l'operazione «White Iron» con il sequestro a Livorno di 80 chili di cocaina occultati dentro a una cisterna. Proprio a Livorno a gennaio scorso la Guardia di Finanza ha recuperato il quantitativo record di 650 chili dello stesso tipo di droga.
Il traffico e lo spaccio di sostanze si pongono fra le attività più remunerative per le organizzazioni criminali, poiché fonti di ingenti proventi illeciti. Ecco perché l'attività anche preventiva, oltre che repressiva, attuata dalle Fiamme Gialle è di vitale importanza.
Il Corpo può vantare un know-how derivante dall'esperienza, nonché delle competenze maturate nella ricostruzione di flussi di denaro rilevanti generati dalle transazioni collegate alla compravendita di droga e dalle operazioni di riciclaggio collegate e reimpiego in attività economiche.
L'attività nel suo complesso viene condotta sotto il coordinamento della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Ministero dell'Interno, in sinergia anche con il Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata. Tra le specialità si ricordano la componente Aeronavale, che controlla 8mila chilometri di coste, le unità cinofile, la componente Antiterrorismo e Pronto Impiego, con controlli soprattutto alle frontiere. Senza dimenticare i Gruppi Operativi Antidroga in seno ai GG.I.C.O., a contrasto delle organizzazioni criminali italiane e straniere anche di tipo mafioso, che hanno intessuto saldi rapporti d'affari con i principali cartelli di narcos.
La supremazia nel narcotraffico, in Italia, va alla 'Ndrangheta, seguita dalla Camorra, da Cosa Nostra, dalla criminalità organizzata pugliese (egemone nelle attività illecite con l'Albania) e dai sodalizi riconducibili a soggetti originari del Maghreb, in grado di monopolizzare il commercio di hashish dal Nord Africa.
Solo per fare qualche esempio, via
mare entra nel nostro Paese il quantitativo più rilevante del totale della droga sequestrata alla frontiera e sotto questo profilo Gioia Tauro e Genova continuano ad essere gli scali privilegiati dai trafficanti di droga.
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